Pierluigi Chicchini (Pugilli). Parte per primo e sceglie la strada da far seguire agli altri, Zorro gli zompa sopra, lui non perde un filo di calma. Ghiaccio in testa, Edward al millimetro e porta casa il palio che più sballo non c’è. Voto 10
Mattia Zannori (La Mora). Ok la Giostra è giusta, pure con un numeretto in avvio della seconda. È giusta anche se è arrivato quando chi vince (e chi straperde) avevano già preso il caffè e pagato il conto. Secondo con stile, ma anche il Var ha preferito non esagerare. Voto 8
Luca Innocenzi (Cassero). Una pennellata, un colpo di genio e il tracollo. Sembra Zorro. Poi il sergente Garcia gli fa cucù da dietro una bandierina e diventa Calimero. Voto 5
Lorenzo Paci (Morlupo). Era lì, nel rincalzo stretto che vale la sfida alla lepre. Meditare su quell’anello per un processetto d’obbligo. Voto 4,5
Marco Diafaldi (Ammanniti). Col passo di un accelerato si deve almeno chiudere netto. Voto 4
Massimo Gubbini (Croce Bianca). Lontano all’inizio, da non credere al bersaglio. Voto 3,5
Alessandro Candelori (Giotti). Provare, provare e riprovare. Non ci resta che piangere. Voto 3
Daniele Ravagli (Contrastanga). Chissà in quanti avrebbero pagato per un giro turistico sull’otto di Giostra. Voto 2,5
Daniele Scarponi (Spada). Dopo la prova monstre pareva il Totti de «Mo je faccio er cucchiaio». Pareva. Voto 2
Cristian Cordari (Badia). Ormai il Cavaliere mascherato ha lasciato il suo corpo e lui è tornato mister rodeo. Inimitabile. Con la seconda Giostra più breve della storia. Voto 1
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