Foligno, “Divina Sezione. L’architettura Italiana per la Divina Commedia”

Foligno, “Divina Sezione. L’architettura Italiana per la Divina Commedia”
di Giovanni Camirri
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Venerdì 20 Aprile 2018, 17:11
FOLIGNO - Dante e Foligno, un legame storico che si alimenta sempre di più: in questa direzione si colloca la mostra “Divina Sezione. L’architettura Italiana per la Divina Commedia”, in programma a Foligno, a Palazzo Trinci, dal 27 aprile al 17 giugno, per iniziativa dell’ordine degli architetti della provincia di Perugia con l’apporto del Comune. Saranno esposti – come già avvenuto alla Reggia di Caserta - i disegni di 72 architetti che raccontano una visione contemporanea del mondo dantesco. La mostra, nata da un’idea di Alfonso Gambardella, è curata da Luca Molinari e Chiara Ingrosso. “Questa mostra è un vanto per l’ordine degli architetti di Perugia – ha detto stamani la presidente Maria Luisa Guerrini – perché vengono esposti 72 disegni di altrettanti autori di 3 generazioni diverse. Inoltre saranno promosse altre due iniziative di rilievo: un convegno, il 18 maggio, con la partecipazione di Luca Molinari, sulle interpretazioni delle tre cantiche, e un’estemporanea, a giugno, tra gli architetti delle province di Perugia e Terni. Chi vincerà, aggiungerà il suo disegno alla mostra che poi si svolgerà anche a Firenze”. Per il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, si tratta di “un appuntamento straordinario che conferma il rapporto storico tra Dante e Foligno, dove si stampò la prima edizione della Divina Commedia”. In una nota Luca Molinari sottolinea, tra l’altro, che la mostra “nasce da un azzardo necessario: quello di chiamare un numero importante di architetti italiani provenienti da più generazioni a confrontarsi con il “monumento” più importante della letteratura italiana. A distanza di pochi anni dalla sua pubblicazione, la Divina Commedia ha visto un numero crescente di rappresentazioni che hanno cercato di dare forma e struttura visiva al capolavoro di Dante in un crescendo che ha attraversato i secoli e gli stili. E una delle forme elette da architetti, studiosi e scienziati che si sono confrontati con questo testo è stata quella della sezione, un chiaro espediente narrativo immaginato per progettare l’immagine di tre mondi così apparentemente lontani e complessi come l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Volendo provocare la cultura architettonica italiana contemporanea a rileggere uno dei caratteri fondanti della nostra Storia, abbiamo creduto fosse interessante chiedere di ripensare in termini attuali la sezione della Divina Commedia! La risposta al nostro invito è stata entusiasta ed ha portato in questi ultimi due anni a raccogliere 72 disegni originali di altrettanti autori che hanno deciso di confrontarsi con questa opera fondamentale della cultura occidentale e di portarla per immagini dentro il nostro mondo. Il nostro obbiettivo è stato quello di fare capire al mondo dell’architettura che la Commedia dantesca era una straordinaria occasione per riflettere sul paesaggio contemporaneo e sull’esercizio della visione come atto necessario per produrre ricerca e sperimentazione capace di nascere da una tradizione ancora viva. Il risultato è un viaggio dentro un viaggio inedito che utilizza Dante e il suo testo come chiave di lettura per guardare al nostro mondo in maniera inedita. Ma insieme la mostra è composta da 72, diverse, letture di un Classico della nostra cultura capaci di incuriosire e spiazzare il visitatore comune rendendo l’architettura come uno strumento contemporaneo capace di parlare a tutti”.
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