Foligno: «Ciao sono l'amica di...» e con la scusa di una finta conoscenza razziano oro e preziosi. Polizia in azione

Foligno: «Ciao sono l'amica di...» e con la scusa di una finta conoscenza razziano oro e preziosi. Polizia in azione
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Martedì 23 Giugno 2020, 13:23
FOLIGNO - Hanno carpito informazioni e le hanno poco dopo usate per razziare oro e altri preziosi dall’interno di una casa facendosi pure beffa di una anziano costretto al letto. E’ caccia aperta, da parte degli agenti del commissariato di Foligno, ad una coppia di abili ladre autrici, nelle scorse ore, di un furto messo a segno partendo da un raggiro utile a carpire le informazioni necessarie per comprende se e chi fosse presente nella casa da razziare. Tutto parte dall’aggancio, stavolta messo a carico di un familiare della vittima, con il classico “ciao, sono l’amica di… sai se… è in casa”. Un gancio che funziona purtroppo spesso e la persona che inconsapevolmente viene raggirata dialogando con la donna che considera a quel punto conoscente di un comune amico palando del più e del meno si lascia sfuggire che in casa c’è soltanto in quel momento l’anziano nonno che non può spostarsi dal letto. A quel punto il “gancio” paventa una qualche improvviso contrattempo, come può essere una finta telefonata, e quindi saluta l’interlocutore dando seguito alla seconda parte del raggiro che diventa furto.
LA TECNICA
Qui entra in gioco una complice – ad agire stavolta sarebbe stata una coppia di donne ma sul punto sono in corso accertamenti – e la coppia diabolica raggiunge l’appartamento da razziare. Il fatto che in casa ci sia una persona che non può muoversi autonomamente comporta il fatto che di sicuro il portone d’ingresso è chiuso ma non a chiave. Entra in gioco la lastra, spesso realizzata partendo da una bottiglietta di plastica da mezzo litro, che si trasforma nel grimaldello fai da te che fa aprire la porta ma non causa danni tali da mettere immediatamente in allarme. Una rapida verifica nella casa fino ad arrivare alla stanza dove si trova l’anziano che, davanti a suoi occhi ha visto le malviventi far man bassa di oro e preziosi. Poi la fuga di gran carriere verso forse un complice con funzioni da palo pronto, come accade in queste situazioni, a prendere la refurtiva rendendo “pulite” le due autrici del colpo. Il passo successivo è stata la denuncia alla polizia fatta dalla famiglia depredata di ori e preziosi che hanno spesso un valore affettivo che supera ampiamente quello economico. Le indagini proseguono a ritmo serrato con la polizia che sta indagando a tutto campo e che conterebbe pure su una precisa descrizione delle due donne. Descrizione che potrebbe tornare utile anche per comprendere se quello delle scorse ore sia un colpo isolato o se le due donne abbiano colpito anche in altre realtà magari anche fuori dall’Umbria. Sotto massima attenzione vengono passati pure i potenziali canali della ricettazione che potrebbero esser utilizzati per piazzare velocemente la refurtiva che “scotta”. L’invito da parte delle forze dell’ordine, ed in questo caso da parte della polizia, è quello di tenere massima l’attenzione su ogni episodio anomalo che va segnalato tempestivamente ai numeri di emergenza 113 o 112. Una semplice telefonata innesca una verifica che sempre più spesso scongiura brutte sorprese e contribuisce ad assicurare alla giustizia i malviventi.
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