Foligno, a 23 anni rischia di morire, salvato dai medici dell'ospedale “San Giovanni Battista”. «E' guarito ed è stato dimesso».

Foligno, a 23 anni rischia di morire, salvato dai medici dell'ospedale “San Giovanni Battista”. «E' guarito ed è stato dimesso».
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 09:49
FOLIGNO - È Stato dimesso, guarito, il paziente di 23 anni preso in cura nelle scorse settimane dai sanitari dell’ospedale “San GiovannI Battista” che l’hanno letteralmente strappato alla morte. Il giovane è stato operato di mediastinite acuta discendente necrotizzante e nelle scorse ore, come detto, è stato dimesso guarito. Un risultato importantissimo, quello ottenuto al “San Giovanni Battista”. I sanitari, come detto, lo hanno letteralmente strappato alla morte con un lavoro di squadra che racconta come la Sanità pubblica sia efficace e, come in questo caso, riesca anche a compiere veri e propri miracoli. Un’azione multidispilinare che ha visto entrare in azione l’area di emergenza urgenza coordinata dal dottor Giuseppe Calabrò e poi i sanitari che nella immediata e successiva fase hanno preso in carico il giovane paziente e che sono il dottor Costanzo fedeli responsabile della struttura semplice dipartimentale di chirurgia toracica Asl Umbria 2; la dottoressa Liana Lentischio responsabile anestesia e rianimazione, Fabrizio Fabrizio responsabile otorino laringoiatria, dottor Federico Scarponi responsabile neuroroabilitazione. L’equipe chirurgica è composta dal dottor Costanzo Fedeli , Michele De Rosa, Fabrizio Longari. Il 23enne era arrivato in ospedale con un’ambulanza del 118 ed aveva la febbre. Il paziente – stando a quanto ricostruito da Il Messaggero – aveva lamentato faringodinia, cioè un forte dolore localizzato a livello della faringe, e ascesso dentario resistente a terapia medica. Il pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni Battista” da subito e dalla prima valutazione dal personale del 118 sul territorio è stato preallertato, come da procedura di emergenza urgenza, per il trasporto di un “paziente febbrile”. La presenza di febbre e una attenta valutazione avevano segnalato una situazione materialmente e profondamente critica. Come da protocollo è entrato in azione il medico dell’emergenza, in quel caso il dottor Rony Helou, munito di dispositivi di protezione individuale, e quindi il paziente è stato trattato nell’area dedicata ai pazienti febbrili con percorso dedicato. “Dopo la brillante e tempestiva diagnosi – aveva spiegato all’epoca il dottor Calabrò - posta in Pronto Soccorso grazie all’alta competenza del personale medico e grazie all’ausilio di macchinari di alta tecnologia è stato allertato il Rianimatore, il dottor Andrea Tarquini, che ha provveduto alla presa in carico del paziente in terapia intensiva per la stabilizzazione che ha consentito in tempi congrui di intraprendere un lungo e delicato intervento chirurgico di alta specializzazione condotto fino a tarda sera dal dottor Costanzo Fedeli, chirurgo toracico dell’ospedale di Foligno e responsabile della Ssd di endoscopia toracica”. “L’intervento salvavita - aveva detto il direttore sanitario dell'ospedale di Foligno, dottor Luca Sapori - condotto dallo staff del direttore del Pronto Soccorso dottor Giuseppe Calabrò sul 23enne rappresenta l'ennesima conferma della professionalità degli operatori sanitari e dell'elevata qualità della risposta assistenziale che l'ospedale di Foligno è in grado di assicurare ai nostri utenti”. Una grande risultato in termini umani e sanitari, quello ottenuto dagli specialisti del “San Giovanni Battista” che spiega come la sanità pubblica italiana, ed in questo caso umbra, non tema confronti ed agisca con professionisti che svolgono il loro lavoro con sempre maggiori risultati ottenuti ben lontano dai riflettori della ribalta. 
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