Finanza, il generale Buratti: «Individuare chi intasca risorse pubbliche senza produrre»

Finanza, il generale Buratti: «Individuare chi intasca risorse pubbliche senza produrre»
di Michele Milletti
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Sabato 17 Dicembre 2022, 10:00

Contrasto all’evasione, alla criminalità economica, ma anche e soprattutto lotta allo sperpero degli oltre 1.5 miliardi delle risorse del Pnrr destinati all’Umbria. In sei parole: «Dobbiamo eliminare i parassiti dal mercato». Questa, l’indicazione che ieri il comandante interregionale per l’Italia centrale, il generale di corpo d’armata Bruno Buratti, ha dato ai finanzieri dell’Umbria nel corso della sua visita alla sede del comando regionale di Perugia. Affiancato dal comandante regionale, il generale Alberto Reda, dai comandanti provinciali, colonnelli Antonella Casazza e Livio Petralia, oltre che da una rappresentanza del personale in servizio nelle due province, il generale Buratti ha tenuto un briefing illustrativo della situazione socioeconomica del territorio e dei più importanti aspetti relativi alla gestione del personale e della logistica. Esprimendo parole di apprezzamento per la professionalità delle fiamme gialle dell’Umbria.
«Stiamo vivendo una fase emergenziale, usciamo da una pandemia non ancora finita su cui si è innescato il conflitto in Ucraina con aspetti legati all’energia - ha detto Buratti -. Inevitabile che anche sull’Umbria si muovano gli appetiti delle organizzazioni criminali. Anche perché parliamo di una realtà caratterizzata per lo più da piccole medie imprese. Appetiti non solo per quanto riguarda il riciclaggio di ingenti risorse economiche, ma anche e soprattutto sotto l’aspetto legato alle risorse economiche destinate all’Umbria dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il nostro compito è sostenere l’economia. Eliminare dal mercato i parassiti. Chi attinge risorse pubbliche non producendo ma frodando producendo carte. Compito fondamentale riuscire a intercettare i flussi di spesa senza rallentare le procedure».
E allora servono massima attenzione, incrocio di banche dati, indagini, accertamenti. Ma serve anche il «monitoraggio sui cambiamenti di assetto societario. Ciò che è crisi per imprenditori onesti è opportunità per chi ha grosse somme di denaro da investire».
Massima attenzione. Sul fronte delle frodi sui crediti di imposta in tema di bonus e super bonus nel settore edilizio è elevatissima. «In Umbria abbiamo trovato soggetti anche improbabili, vendevano auto e poi si sono lanciati nell’apertura di cassetti fiscali. Abbiamo riscontrato duecento milioni di lavori mai fatti. Ne pagano le conseguenze imprenditori onesti. Perché ora ci sono aziende fortemente esposte che non riescono a rientrare per il blocco dei crediti. Un altro elemento che riscontriamo è quello della migrazione codici Ateco delle partite Iva da un settore all’altro in virtù dell’incentivo».
Sempre attuale la lotta alla percezione indebita del reddito cittadinanza: «Abbiamo riscontrato in questa regione - continua il generale Buratti - gruppi venuti dall’Est guidati da commercialisti per venire firmare e ripartire».
La lotta agli sprechi di denaro pubblico è anche e soprattutto quella relativa agli appalti e concorsi in sanità.

Le indagini della finanza in Umbria nel 2019 hanno terremotato la sanità e la politica regionale: «Inevitabile - conclude il generale - quando la spesa sanitaria copre oltre l’80% del bilancio. La spesa sanitaria è fenomeno sul quale solo in tempi relativamente recenti si è messo occhio. Dalle forniture delle siringhe alle assunzioni alle prescrizioni sanitarie la fantasia umana raggiunge livelli notevoli. Quando ci si mette le mani ce se ne rende conto».

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