Attraverso un professionista umbro compiacente, il sodalizio, speiga la Finanza io una nota, si avvaleva di alcune società dislocate sul territorio nazionale intestate a meri prestanome, per creare falsi crediti d’imposta di importi milionari, poi ceduti ad altre imprese, la maggior parte delle quali con sede nella provincia di Cagliari.
L’ingegnoso e remunerativo sistema adottato dagli indagati sfruttava il meccanismo dell’accollo tributario previsto dallo Statuto del Contribuente, in seguito vietato dalla Legge di Bilancio 2020 proprio per impedirne un uso distorto.
Gli ingenti corrispettivi percepiti dai clienti venivano trasferiti all’estero, principalmente su conti correnti nella disponibilità dell’avvocato sardo, ed in parte fatti rientrare in Italia, per la realizzazione di un resort di lusso a Tertenia (provincia di Nuoro). In questo modo, gli indagati speravano di nascondere l’origine illecita di tali somme ed eludere eventuali controlli.
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