Ferito alla testa alla "Monte Grappa" di Orvieto muore due anni dopo giovane basco verde

Ferito alla testa alla "Monte Grappa" di Orvieto muore due anni dopo giovane basco verde
di Monica Riccio
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Lunedì 11 Maggio 2020, 21:28
Michele Grauso, 30 anni ancora da compiere, è morto nella mattina di domenica 10 maggio, nella residenza di riabilitazione in Emilia Romagna dove si trovava ricoverato, in coma farmacologico, dal gennaio 2018. Il giovane basco verde della Guardia di Finanza, originario di San Nicola la Strada (Caserta), nel novembre 2017 era rimasto ferito alla testa da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava aggregato alla Caserma “Monte Grappa” di Orvieto, sede della Scuola addestramento di specializzazione delle Fiamme Gialle, dove stava seguendo un corso di aggiornamento professionale.

Secondo la ricostruzione dei fatti basata sulle indagini di allora – sul caso fu aperto un fascicolo per lesioni colpose personali dalla Procura della Repubblica di Terni, a firma del sostituto procuratore Raffaele Pesiri – al termine della cerimonia conclusiva del quinto corso straordinario di specializzazione “Antiterrorismo e Pronto Impiego”, il giovane sarebbe stato colpito alla testa da una pallottola esplosa accidentalmente da un altro militare intento a maneggiare una pistola d’ordinanza all’interno di una camerata. I rilievi e le indagini eseguiti alla “Monte Grappa” videro impegnati anche i carabinieri del Reparto operativo Nucleo investigativo del comando di Terni, coordinati dall'allora maggiore Giuseppe Nardò. Durante le indagini fu posto l'accento sul perché l’altro militare fosse nella disponibilità di utilizzare l’arma in uno spazio come la camerata, diversamente da quanto previsto dal regolamento interno della Guardia di Finanza.

Le condizioni di Grauso, allora appena ventisettenne, furono subito dichiarate gravissime; il proiettile lo aveva colpito infatti attraversando collo e testa. Trasportato in eliambulanza al “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, rimase ricoverato alcune settimane nel reparto di Terapia Intensiva prima di essere trasferito in una struttura riabilitativa in Emilia Romagna dove non si è mai ripreso e dove è deceduto.
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