Federmanager Terni: «Bonifiche, troppo immobilismo
Recuperare il tempo perduto
con le nuove tecnologie disinquinanti»

Federmanager Terni: «Bonifiche, troppo immobilismo Recuperare il tempo perduto con le nuove tecnologie disinquinanti»
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Martedì 26 Febbraio 2019, 20:31
TERNI «Nella Dcr. 301 del 2009, nel volume secondo, è riportato il Piano Regionale per la Bonifica delle Aree Inquinate. In questo documento si elencano tutti i siti regionali da sottoporre a bonifica (in tutto 39 siti), suddivisi per liste, classificate “Ax”, ripartite per importanza e azioni da intraprendere. I siti individuati nella provincia di Terni, ricompresi in tutte le liste, sono quelli con codice sigla Trxxx e sono 14, di cui 12 nel comune di Terni, compresi i siti (di interesse nazionale) di Papigno e del Polo chimico Polymer, con relativi importi di stima economica. 
 Nella cosiddetta “valle dei veleni” (cioè quella corrispondente all'area del comune di Terni) sono i seguenti: ex discarica Polymer, ex discarica Maratta1, ex discarica Maratta 2, area ASM, vocabolo Fiori 1, vocabolo Fiori 2, lago ex cava sabbione, polo chimico di Terni, area ex Snia Viscosa, Area ex officine Bosco, area di Papigno e area del Polo chimico Polymer.
Le azioni Per ognuna delle suddette aree sono previste le azioni da intraprendere e la stima degli importi economici, chiaramente al 2009. A chi scrive non importa fornire il dettaglio, ma informare e far capire che la situazione è da decenni chiara e pubblica (oltre che, purtroppo, ferma).
 Già nel 2009 erano quindi note le necessità di bonifica nell’area ternana, il censimento e le azioni da intraprendere. Cosa si è fatto? Poco.
Le ricognizioni. Le ricognizioni di cui sopra ci offrono la storicizzazione degli impatti sull'ambiente da parte delle attività industriali ora dismesse, e consentono pertanto la separazione del contributo ambientale di queste ultime da quello delle attività ad impatto ambientale attualmente attive. E' quindi possibile misurare l'impatto delle attività in essere, con azioni contenute nelle moderne normative (ad esempio le best available technologies), agendo consapevolmente sulle attività storicizzate e da bonificare, mediante tecniche moderne e innovative.
Le sinergie  Questo non esclude sinergie tra le due situazioni (i siti da bonificare e la gestione degli scarti di produzione delle aziende attive): ad esempio, l’abbattimento delle polveri della discarica di TK AST è una soluzione risolutiva per l'inertizzazione delle polveri, con produzione di pavimentazioni stradali, utile anche per alcune specifiche azioni di bonifica individuate per i siti di cui sopra. Inoltre, oggi non è necessario, per le bonifiche, asportare i materiali e i terreni, come si riteneva quindici anni fà, in quanto esistono tecniche di depurazione, lavaggio e trattamento innovative (si pensi a quelle che utilizzano piante e funghi appositamente selezionati, in grado di eliminare dal terreno specifici inquinanti. 
 E' evidente che allarmare la popolazione (via media) o denigrare un territorio, che nella realtà non è più inquinato di altri siti industriali nazionali (per non parlare di alcuni siti esteri), senza una proposta seria di azione, è controproducente. Prova ne sia che uno dei siti da bonificare si trova esattamente sotto la Cascata delle Marmore, nel piazzale inferiore, per cui non ci si può stupire se la nostra Cascata non sia stata inserita tra i siti patrimonio Unesco!
 I ruoli E’ compito e responsabilità di chi si assume il ruolo di dirigere, prendere decisioni con competenza, che sia un politico, un dirigente o un portatore di istanze. La competenza dice: abbiamo una ricognizione ufficiale, abbiamo stime di costo, possiamo trasformare dei punti di debolezza in punti di forza, usando le due virtù fondamentali per la riuscita di ogni azione umana, che sono l’intelligenza e la coesione. Le soluzioni ci sono e ci sono anche coloro che le potrebbero sviluppare sul territorio; i soldi si trovano, ad esempio in Europa, mediante la presentazione e lo sviluppo di progetti seri. Ciò che manca è la coesione, perché manca l’umiltà di fare un passo indietro dai propri interessi per cercare quelli di tutti, e soprattutto dei giovani, che infatti se ne vanno via, cacciati da un clima di ostilità e contrapposizione che mantiene in essere i “veleni”, vecchi e nuovi, che la storia ci ha consegnato».
Federmanager Terni
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