Fcu, la ferrovia regionale rivede la luce: assegnato l'appalto da 70 milioni

Il treno MInuetto
di Walter Rondoni
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Giovedì 8 Giugno 2023, 08:49

Conto alla rovescia per la riattivazione dell'intera Fcu, da Sansepolcro a Terni. Un conto alla rovescia del quale non si conosce il “d day”, ma che non può andare oltre il 2026, termine ultimo per i lavori finanziati con il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Da lì, infatti, arrivano i 70 milioni per i lavori di rinnovo e manutenzione straordinaria dell'armamento che Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs, ha aggiudicato al raggruppamento di imprese composto da Salcef ed Euro Ferroviaria. Settanta milioni per riattivare la tratta da Città di Castello a Sansepolcro, che torna così ad essere il capolinea a nord della ferrovia regionale, e quella da Perugia Ponte San Giovanni a Terni con quanto ne consegue in termini di mobilità per un secondo collegamento con Roma. L'altro è quello via Foligno. In totale, un centinaio di chilometri che attraversano i territori delle province di Perugia (reinserendo nel trasporto pubblico locale su ferro città come Deruta, Marsciano oppure Todi) e di Terni, fino a toccare l'Aretino. L'intervento consiste nella rimozione dell'attuale binario e nella posa in opera di rotaie nuove, nella sostituzione del pietrisco e degli scambi con il successivo adeguamento della massicciata. Sono previste anche attività di sistemazione straordinaria e di adeguamento a sagoma delle gallerie sulla linea. Il cantiere, incluso, come detto, nel Pnrr si inserisce in un più ampio progetto di Rfi che coinvolgerà la Regione Umbria con ammodernamenti infrastrutturali e tecnologici che consentiranno di incrementare il livelli di affidabilità, di garantire più elevati standard qualitativi e quantitativi del servizio. Nel commentare positivamente la novità, l'assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche puntualizza di aver chiesto «tempi certi, quanto solleciti in merito al cronoprogramma di dettaglio che dovrà consentire, come stabilito, la totale riapertura della dorsale ferroviaria umbra entro il 2026».

A Rfi «che ringrazio - aggiunge - ho sottoposto anche la necessità di attivare prioritariamente la tratta centro-sud, da Perugia Ponte San Giovanni a Terni, rimasta indietro per anni rispetto a quella centro-nord, mentre è l'unica ad oggi dichiarata di interesse nazionale». L'assessore sottolinea, inoltre, la necessità di disporre del dettaglio delle singole fasi. «I fondi del Pnrr impongono una precisione cronometrica degli impegni per riattivare entro il 2026 le corse dei treni elettrici da Terni a Sansepolcro, scadenza congiuntamente programmata su cui la Regione chiede il rispetto». Dopo anni di chiusura (la decisione è del 2017) e di stallo verrà restituito agli umbri nella sua interezza e piena fruibilità un asse strategico peri collegamenti ferroviari che sarà completamente rinnovato ed adeguato alle attuali normative, parificato definitivamente alle ferrovie nazionali attraverso un importante restyling infrastrutturale e tecnologico. «Verrà riattivata la linea elettrica e si viaggerà da Terni a Sansepolcro utilizzando gli elettrotreni “Minuetto” rimessi in esercizio dalle Officine Manutenzione di Foligno ed i moderni elettrotreni “Pop” con tempi di percorrenza ridotti», annuncia Melasecche. Materiale rotabile più confortevole e performante che necessita, comunque, di rotaie e traversine, in una parola di una sede ferroviaria, altrettanto moderna e l'impiego di un adeguato sistema di controllo del movimento. Nel frattempo dovrà essere individuata la strategia per recuperare una clientela per adesso ai minimi storici.

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