Farmaci scaduti, ambulatori a pezzi e ricette con il trucco: nei guai quindici medici tra Assisi, Spoleto, Perugia e Terni

I controlli del Nas negli ambulatori medici
di Luca Benedetti
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 09:54

 Anche l’Umbria finisce nelle rete nei controlli del Nas negli studi dei medici di famiglia e dei pediatri. Carenze igieniche o strutturali, ma anche farmaci scaduti o mancanti di bollino e visite mai effettuate per le quali si era recepito il rimborso. Sono le principali irregolarità rilevate dai carabinieri del Nucleo tutela della salute che, in accordo con il ministero della Salute, hanno effettuato controlli a campione in tutta Italia in 1838 studi di medici di famiglia e pediatri convenzionati. In Umbria situazione migliore, ma denunce e carenze non mancano.
I CONTROLLI
Sono scattate le denunce per tre medici, uno di Assisi, uno di Perugia e uno di Spoleto. In particolare, dagli accertamenti svolti dal Nas, è emerso che il medico spoletino, in prossimità della data di pensionamento, aveva redatto 110 ricette mediche con prescrizione di farmaci rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, con date false ed antecedenti a quelle di effettivo ritiro dei ricettari al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria. Insomma, un trucco per fare in modo che gli assisti potessero utilizzare quelle ricette e acquistare i farmaci senza doverli pagare.
Per i medici di Assisi e Perugia, invece, è scatta la denuncia perché avevano in ambulatorio una cinquantina di confezioni di farmaci scaduti. Farmaci che non si possono tenere nella disponibilità e che erano scaduti anche da diversi mesi. Segno che la gestione degli studi medici non era dei migliori. L’ipotesi di reato è quella di Commercio o somministrazione di medicinali guasti. Anche se, come ha detto il segretario nazionale del Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) Silvestro Scotti, a volte sono i familiari dei pazienti deceduti che lasciano ai medici di famiglia medicinali che non servono più perché non sanno come smaltirli.
Non solo. Altri dodici medici sono finiti nei guai perché i Nas hanno trovato gli ambulatori che non rispendevano alle caratteristiche indicate nelle convenzioni firmate con le Asl. Si tratta di sette medici in provincia di Perugia e cinque in provincia di Terni. Toccherà proprio alla Asl intervenire. Se quello che i Nas non hanno trovato a norma non verrà sanato le Asl, una volta fatta scattare la diffida, potranno elevare le multe. Più complicato (viste le violazioni) arrivare a una chiusura degli ambulatori.
CARENZE STRUTTURALI
Quelle che vengono definite carenze strutturali e organizzative scoperte dagli uomini del maggiore Sergio Riccardi vanno dalla mancanza di lavandini nello studio del medico, alla tenuta non corretta dei frigoriferi in cui vengono tenuti i medicina deperibili, soprattutto i vaccini. Tra le carenze trovate dai carabinieri del Nucleo tutela della salute anche la mancanza, in qualche caso, del termometro che deve misurare la temperatura dei frigo in caso di interruzione dell’energia elettrica, cioè capire se la temperatura dei medicinali deperibili e di pronto utilizzo si siano rovinati oppure no. Tra i problemi riscontrati in alcuni nei dodici ambulatori anche l’inadeguatezza delle sale d’attesa troppo anguste e che quindi rischiano il sovraffollamento.
Sebbene precisano i Nas, la maggioranza degli studi controllati abbia offerto una corretta erogazione dei servizi ai propri assistiti, gli accertamenti hanno portato alla luce situazioni illecite con il deferimento all’Autorità giudiziaria di 51 medici e amministrativi.

Il dato è nazionale e l’Umbria pesa in questa classifica dei medici di famiglia e i pediatri di libera scelta che non hanno rispettato le normative oer la tenuta di ambulatori e medicinali, oer il 5,8 per cento. Più ci sono i dodici che sono stati pizzicati con gli ambulatori non perfettamente a norma e per i quali è scatta la segnalazioni alle due Asl territoriali di competenza.

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