Terni, il re dei fake Ermes Maiolica
si pente e chiede scusa alla Clerici

Terni, il re dei fake Ermes Maiolica si pente e chiede scusa alla Clerici
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Lunedì 20 Aprile 2015, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 17:15
TERNI Ermes Maiolica chiede scusa. Visto il soggetto è bene precisare che non si tratta di una bufala. In una lunga lettera inviata al Messaggero, il re dei fake (leggi la sua storia) si scusa con la conduttrice della Rai Antonella Clerici, l'ultima vittima dei suoi scherzi.



La lettera di Ermes Maiolica

«Le mie bufale sono palesemente inventate, come si può dedurre dall’assenza di qualsiasi link o fonte, spesso introduco nelle vignette articoli che non c’entrano niente e che le rendono ancora più surreali e grottesche. Nonostante questo, riescono nel loro intento ed è sconcertante, lo ammetto; è proprio dal mio sconcerto che ha preso piede questa attività e più si susseguivano le bufale più si chiariva nella mia mente il significato che avevano per me. Questo significato è strettamente legato alla facilità della loro diffusione che è direttamente proporzionale alla loro assurdità. E continuavo a chiedermi com’è possibile? La spiegazione sta nel sistema piuttosto che nella mia attività ed è così plateale che non mi dilungo neanche a spiegarla. Ripetuto per l’ennesima volta la fisionomia e il significato che ha assunto questa attività, è chiaro che ad alcuni la spiegazioni non basti e che quindi ci sia il bisogno di sussumerla all’interno di una categoria, ed ecco la solita domanda: “è satira o diffamazione?” La decisione la lascio a chi ha il bisogno di classificarla ne l’una o nell’altra con la richiesta preventiva di spiegarmi cosa si intende per l’una e per l’altra, altrimenti l’intera querelle finisce per non avere senso. Per colpa della mia satira ho avuto disguidi con molti personaggi dello spettacolo In sintesi: per il re della bufala una notizia falsa, per quanto scandalosa e paradossale, è comunque una forma di omaggio alla notorietà del vip e alla sua presenza nell'immaginario collettivo degli italiani. Se tutto questo non è risultato chiaro perché la mia firma di bufalaro è indubbiamente meno nota del volto della Clerici, mi scuso per l'involontario disagio che posso aver causato con intenzioni simili a quelle con cui Orson Welles ha annunciato per radio invasioni aliene adattando radiofonicamente il suo "la guerra dei mondi", senza intenzioni criminali di procurato allarme, ma con la sola intenzione di gettare un sasso nello stagno dei media per stimolare l'immaginario collettivo, intenzioni del tutto simili a quelle che hanno mosso la mia iniziativa. Chiedo ancora le più umili scuse».
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