Ex pm Perugia e Carlo Colaiacovo
indagati per abuso d'ufficio

Ex pm Perugia e Carlo Colaiacovo indagati per abuso d'ufficio
di Enzo Beretta
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 19:04
PERUGIA - Chiusa l’indagine fiorentina contro l’ex procuratore aggiunto di Perugia Antonella Duchini. Nell’elenco c’è anche il nome del patron del cemento Carlo Colaiacovo il quale attraverso due ex sottufficiali dei carabinieri del Raggruppamento operativo speciale sarebbe entrato in possesso di informazioni riguardanti un sequestro d'urgenza della quota della società Financo. I due carabinieri, Orazio Gisabella trasferito al nucleo Tutela patrimonio culturale, e Costanzo Leone, transitato ai Servizi di informazione, secondo i magistrati di Firenze, che si sono occupati del caso nel quale è coinvolta la loro collega, hanno «mostrato a un dipendente della Colacem consulenze tecniche, trascrizioni di conversazioni telefoniche intercettate e una nota della guardia di finanza». I fatti contestati risalgono alla fine del 2016. Insieme al reato di rivelazione di notizie (in cui Carlo Colaiacovo avrebbe «istigato i concorrenti») viene anche contestato un presunto abuso d'ufficio poiché sarebbero stati concordati «contenuti e tempistica dell'emissione di un decreto di sequestro preventivo d'urgenza materialmente predisposto e adottato dalla Duchini» sulla società Financo di proprietà della Franco Colaiacovo Gold.

«Intenzionalmente - si legge - arrecavano un ingiusto danno agli imprenditori Giuseppe e Franco Colaiacovo, essendo stato emesso tale provvedimento il 28 dicembre 2016 al solo scopo di impedire l'erogazione di finanziamenti in favore degli imprenditori, provocando contemporaneamente un ingiusto vantaggio patrimoniale a Carlo» a quel punto favorito «nel progetto di acquisizione di quote». Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini Gisabella ha «ricevuto 108 mila euro dall'imprenditore Valentino Rizzuto, insieme ad altre utilità come il pagamento di viaggio all'estero». Duchini, «d’intesa» con l’avvocato Pietro Gigliotti (il suo nome non è tra i sette che hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini, ndr), è accusato di aver compiuto atti contrari ai doveri di ufficio avendo archiviato un procedimento in cui Rizzuto risultava indagato ma anche per aver avviato un procedimento penale nei confronti di un luogotenente delle fiamme gialle che aveva svolto indagini sull'imprenditore. Tra le persone offese indicate dai magistrati della Repubblica di Firenze c’è il ministero della Giustizia.
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