Eva Henger, Fausto Leali e Maurizio Mattiali a Terni per le riprese di "Tic toc" , il film che inaugura la nuova stagione degli studios di Papigno

Eva Henger, Fausto Leali e Maurizio Mattiali a Terni per le riprese di "Tic toc" , il film che inaugura la nuova stagione degli studios di Papigno
di Aurora Provantini
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Giovedì 24 Novembre 2022, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 19:51

TERNI - Gli studios di Papigno, la fontana monumentale dello Zodiaco, la Lancia di luce, la basilica di San Valentino. Terni torna capitale del cinema quattordici anni dopo essere stata la “casa” di Benigni e la culla di “Pinocchio”, film girato in quel “paese dei balocchi” che sta a due passi dalla Cascata delle Marmore e che torna ad ospitare le riprese di una commedia all’italiana. “Tic toc". Il titolo è un richiamo al ticchettio dell’orologio che scandisce il ritmo della vita di tutti i giorni. Con un cast stellare (Umberto Smaila, Maurizio Mattioli, Sergio Vastano, Fausto Leali, Eva Henger), “Anteprima Eventi Production e Management” sarà “di scena” giovedì 24 novembre (ore 20) in piazza Tacito e in corso del Popolo. Quasi un omaggio a Ridolfi. «Un omaggio a tutta la città - sottolinea Stefano Antonietti, direttore di produzione - perché Terni è la vera protagonista del film».

 Classe 1977, ternano doc, si avvicina al mondo del cinema nel 1996, quando fa la comparsa in “La vita è bella”: «Ero uno dei deportati nei campi di concentramento». E’ allora che scopre il fascino di quella fabbrica dell’immagine larga 90 ettari che si sviluppa in tre teatri e con ha una vasca d’acqua equipaggiata per gli effetti speciali. «E’ per la grande potenzialità degli studios di Papigno che ho proposto di girare il film a Terni». «Fondamentale il sostegno degli assessori al patrimonio Masselli e alla cultura Cecconelli, che hanno favorito il riutilizzo dei capannoni». «Aprire a nuove produzioni – afferma Cecconelli – significa guardare anche al futuro occupazionale del territorio».

Le riprese nelle zone identitarie della città, nel “paese dei balocchi” e al videocentro, proseguiranno fino al 2 dicembre. Fino a quella data non sarà difficile incontrare Eva Henger in un ristorante, Fausto Leali in un locale, Zio Command in corso Tacito, considerato che il trentunenne che fa dell’ironia in dialetto il suo cavallo di battaglia nei programmi televisivi è nato nella Conca.

«Tic toc è una commedia che intreccia tante vicende e scopre tante realtà – spiega Antonietti – partendo dalla storia di quattro intraprendenti scansafatiche che per guadagnare qualche soldo decidono di rapire Eva Henger. Un progetto che frana a causa del Covid e che innesca un susseguirsi di intoppi divertenti». Il “capo” è Zagaja, cattivo ma imbranato, autoritario ma balbuziente. Il suo braccio destro si chiama Vintage, uno convito di essere un genio nel campo delle telecomunicazioni e dei sistemi di spionaggio ma che gira ancora con un telefonino di trent’anni fa. Poi c’è Artemio, un ex campione di pugilato che emette suoni strampalati mischiati a frasi sconnesse senza senso, e Bike Chef, dei quattro l’unico ad avere un lavoretto come cuoco a domicilio. Quella banda di “disperati” impiega il tempo a commentare la vita degli influencer: «Non è tutto loro quello che luccica». E quando scopre che Eva Henger inaugurerà una Escape room, progetta il rapimento – con riscatto – della star. La commedia, da quel momento, si sviluppa per colpi di scena. Per esempio: «Eva Henger si ammala di Covid e non va all'appuntamento, allora i quattro amici decidono di rapire comunque chi trovano». La trama, come in ogni commedia all'italiana che si rispetti, affronta argomenti drammatici in chiave comica.

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