L'esame di maturità a Terni: «Il Covid non ci ha portato via le nostre emozioni»

L'esame di maturità a Terni: «Il Covid non ci ha portato via le nostre emozioni»
di Lucilla Piccioni
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Giovedì 18 Giugno 2020, 08:12

TERNI 8,30 tutti fuori, per prima cosa si consegna l’autocertificazione, anzi ne servono due: una per lo studente e l’altra per l’eventuale accompagnatore, poi si varca la soglia e si rientra a scuola per sostenere la maturità. Un rituale che si ripete ogni ora, ad ogni turno di colloquio. E’ questa l’unica differenza che si nota, rispetto gli altri anni, passando davanti agli istituti in cui, da ieri mattina, hanno preso il via gli esami di maturità.
Per il resto gli ingredienti di sempre ci sono tutti: gruppetti di studenti che fanno il tifo per il compagno di scuola che da l’esame, mamme che fanno finta di passare per caso e mettono in atto un vero e proprio interrogatorio che ha come vittima designata gli amici del cuore del figlio, o della figlia, maturandi. Visi che si sbiancano fino a perdere davvero il colore, come suggerisce l’etimologia della parola.

Ma maturità è stata, nonostante il Covid19, e anche con qualche sorpresa positiva. “Mi sono mancati tanto tutti quei momenti che precedono la maturità e che poi diventano un bel ricordo da portare con te negli anni, penso alla gita di terzo liceo, alla festa dei cento giorni, ma la notte prima degli esami ce la siamo goduta, anche se non ce l’aspettavamo: martedì sera dopo cena ci siamo trovati, noi studenti dei terzi, tutti davanti al nostro liceo e abbiamo cominciato a cantare, all’inizio non eravamo in tanti ma piano piano siamo cresciuti e quando è arrivata la melodia della canzone Notte prima degli esami eravamo un gran coro, numeroso davvero. E’ stato emozionante, l’appuntamento in realtà non ce lo eravamo dato, ma è una tradizione del classico ritrovarsi tutti insieme prima degli orali, ed ognuno di noi ha risposto a questo richiamo”, racconta Alessia Capolunghi. Il richiamo del cuore ha funzionato anche per Pasquale Santini bidello del Casagrande-Cesi, prossimo alla pensione, che in questo periodo non ha potuto lavorare perché soggetto a rischio. Ha voluto esserci a salutare i suoi ragazzi che si diplomeranno e si è posizionato davanti all’ingresso fin dal turno del primo esaminando per incoraggiare ed augurare in bocca al lupo. Come un genitore affettuoso ha aspettato pazientemente ogni ragazzo. Uno studente esce dal portone del classico e subito i suoi compagni di classe lo raggiungono. L’assembramento non passa inosservato a chi deve supervisionare su tutto, il prof deputato alla sicurezza richiama all’uso delle mascherine e raccomanda il distanziamento. “Sta per arrivare la Protezione civile e la Croce Rossa, lasciate spazio”, dice rivolto agli studenti. Esce anche Sofia Ferroni “credevo peggio – esordisce- in realtà sei con i tuoi professori, la commissaria era dietro di me e nemmeno l’ho notata”. Grazie alle video chiamate gli studenti hanno potuto ripassare insieme anche durante il periodo di lockdown. “Ci siamo sostenuti tantissimo in questo periodo con i miei compagni di classe, ed ora che si sono allentate le restrizioni ci siamo ritrovate a casa di una compagna per interrogarci a vicenda. Certo stare insieme è più bello, ma almeno ci siamo sentiti meno soli”, spiega Marianna mentre aspetta di essere chiamata per il suo esame. Maturità tutta nuova anche per i professori. “Mi sembra davvero strano non poter stringere la mano ai nostri studenti quando hanno concluso l’esame, anche a noi manca l’aria di festa che di solito si respirava in questo periodo a scuola”, nota Raffaela Raggi insegnante di francese al Casagrande-Cesi. “Un’intera mattinata con la mascherina è pesante, finiamo quasi alle tre dalle otto, una sofferenza”, nota un’altra insegnante del Casagrande-Cesi, Laura De Giorgis. Intanto per Gabriele Inches l’esame è terminato fuori dalla scuola c’è mamma, emozionata pure lei. Niente canti sul piazzale per gli studenti del socio-sanitario. “No, ieri sera non siamo usciti, abbiamo ripassato insieme, siamo una classe che ha una bella reputazione e ci teniamo ad uscire con dei bei voti”, racconta. 

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