Oltre a non poter effettuare le radiografie, non è stata data alcuna indicazione sulla tempistica necessaria al ripristino del servizio, costringendo chi si era prenotato a effettuare una seconda prenotazione presso un’altra struttura, inserendosi nuovamente in una lista d’attesa che non sempre assicura tempi contenuti per eseguire gli esami. L’alternativa, per chi può permetterselo, è stata rivolgersi a centri diagnostici privati che, al momento, non hanno la possibilità di accedere alle convenzioni a causa dello sforamento dei tetti di spesa. Tradotto in soldoni, significa che i pazienti che per necessità o urgenza si rivolgono ai privati, al momento pagano prezzo pieno gli esami radiografici, spesso costosi.
Le proteste dei pazienti non sono mancate ma c’è da dire che la criticità da registrare è tanto più grave se proporzionata ad un presidio che «rappresenta un importante riferimento per la diagnostica radiologica complessa» come si legge sul sito dell’Asl Napoli 1 dove tra i servizi diagnostici offerti nel presidio polifunzionale vengono riportati anche la TAC e la Risonanza Magnetica che invece non sono attivi.
Nel primo caso, infatti, l’apparecchiatura TAC è guasta da quasi un anno mentre la vecchia Risonanza Magnetica, ormai obsoleta, è stata disinstallata per montare una nuova apparecchiatura ma la sostituzione non è ancora avvenuta e i locali dedicati alla Risonanza sono ancora un vero e proprio cantiere. Su queste problematiche la direzione dell’Asl Napoli 1 ha assicurato di intervenire a breve, comunicando che saranno diffuse informazioni riguardo il ripristino dei servizi e che l’amministrazione aziendale è al lavoro, già da tempo, per attivare e far funzionare a pieno regime la diagnostica.
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