TERNI - No alle 18 torri eoliche sul monte Peglia, ognuna alta 150 metri, basamenti in cemento per un totale di 6 ettari, chilometri di nuove strade di collegamento tra le torri, due enormi sottostazioni elettriche, chilometri di nuovi elettrodotti per l'innesto alla rete elettrica nazionale.
È quanto ribadito con forza a Palazzo Cesaroni dai sindaci dei Comuni di San Venanzo e Parrano, Francesca Valentini e Vittorio Tarparelli oltre che da alcuni rappresentanti del Comitato per la tutela del monte Peglia e dal presidente dell'associazione 'Amici della terra' di Orvieto, Monica Tommasi.
In sostanza, nessuno si è detto pregiudizialmente contrario al ricorso a fonti di energia 'pulite', ma le dimensioni del progetto sono state giudicate abnormi rispetto ad un'ambiente ed un area dove, oltre alla presenza di attività ricettive, è definita protetta ed individuata come zona 'Stina', ricompresa cioè nel Sistema territoriale di interesse naturalistico e ambientale. Le preoccupazioni espresse da tutti gli interlocutori verranno approfondite a breve dalla Giunta regionale.