Emergenze, è partito il numero unico112. Ecco come funziona

La presentazione del nuovo numero unico 112
di Egle Priolo
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 11:00

PERUGIA - Un filtro alle telefonate inappropriate, velocità di risposta e soccorsi più rapidi grazie alla geolocalizzazione: questi alcuni dei vantaggi del Numero unico di emergenza 112, attivo da ieri anche in Umbria, in attuazione della normativa dell'Unione europea e sulla base di una convenzione con le Marche. A presentarlo, i prefetti di Perugia Armando Gradone e di Terni Emilio Dario Sensi, insieme alla presidente della Regione Donatella Tesei, oltre ai vertici regionali e provinciali delle forze di polizia, dei carabinieri, dei vigili del fuoco, dell'emergenza sanitaria 118 Umbria e della protezione civile, che hanno spiegato come si tratti di un progetto allo studio da anni e che oggi migliora il tempo della risposta e la qualità del servizio anche grazie al «filtro» che viene fatto su chiamate false e non pertinenti, con quasi il 50 per cento delle telefonate che vengono seguite da un reale intervento, come risulta dall'esperienza fatta nelle Marche, dove è attiva la Centrale unica di risposta che gestirà da Ancona, per entrambe le regioni e quindi 2,4 milioni di abitanti, il servizio. Sono 44 gli operatori che rispondono, anche in inglese, alle esigenze dei cittadini 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. Il Numero unico di emergenza europeo 112 prevede una migrazione che, come stabilito di concerto con il ministero dell'Interno, sta avvenendo secondo una tempistica già stabilita nei singoli distretti telefonici delle due regioni: ieri è partito da Perugia e Orvieto (distretti 075 e 0763), mentre dal 26 gennaio a Terni, Foligno e Spoleto (distretti 0744, 0742, 0743). Si può chiamare da rete fissa, mobile, sms, app, alert automatici ed eCall, mentre restano attivi gli altri numeri di emergenza: 113, 115 e 118. Un servizio che coinvolge già una decina di regioni e che, come ha ricordato il prefetto di Perugia Armando Gradone, «viene da lontano, con un prima direttiva europea in merito risalente a 30 anni fa».

Un progetto «importante per la vita dei cittadini» anche perché, secondo Gradone, «lancia anche una nuova sfida». «Le istituzioni devono sì fare il loro compito bene ma devono anche imparare sempre meglio a lavorare insieme. Umbria e Marche, senza dimenticare un altro partner fondamentale come la Regione Toscana, hanno così trovato il modo di collaborare in maniera intelligente», ha proseguito Gradone evidenziando quindi il «lavoro di squadra». Le Centrali operative integrate a sistema, deputate al dispacciamento della chiamata «in tempi rapidi» e alla gestione operativa dell'intervento, sono Arma dei carabinieri, polizia di Stato, vigili del fuoco ed emergenza sanitaria. Complessivamente, la Cur Marche-Umbria svolgerà il servizio per 19 centrali della polizia di Stato, 27 dell'Arma dei carabinieri, sei dei vigili del fuoco e cinque centrali dell'emergenza sanitaria. Relativamente alle 11 centrali operative umbre dei carabinieri con oltre 300mila chiamate all'anno - è stato infine sottolineato - ora con il «filtraggio» delle chiamate il servizio consentirà di essere «più veloci ed efficienti indirizzando così al meglio l'intervento, come è stato visto nelle dieci regioni dove è già partito». Un Numero unico quindi «salvavita» oltre che «aiuto straordinario» per le forze di polizia, come ribadito dal prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi. Il servizio, oltre che l'identificazione della tipologia di emergenza e lo smistamento alla centrale operativa competente, grazie all'App «112 Where are U?» (consente una localizzazione di chi fa la chiamata con la massima precisione) può infine anche identificare e geolocalizzare le chiamate. E assicurare così un soccorso ancora più rapido.

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