Elezioni, Salvini fa il pieno a Orvieto: «La discarica è il passato, il futuro è termovalorizzazione e riciclo. Il Governo dura fino alla fine, abbassiamo le tasse a chi lavora»

Matteo Salvini e la candidata sindaco del centrodestra Roberta Tardani
di Vincenzo Carducci
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Giovedì 6 Giugno 2019, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 14:23

ORVIETO - «La discarica è il passato non il futuro. Io voglio zero discariche, il ​futuro è termovalorizzazione, raccolta differenziata, riciclo: in tutta Europa funziona così». Lo ha detto ieri sera ai giornalisti a Orvieto il ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, che è così entrato in maniera diretta in uno dei temi più dibattuti nel corso della campagna elettorale per le elezioni comunali. Salvini è arrivato sulla Rupe per sostenere la candidata a sindaco del centrodestra, Roberta Tardani, impegnata domenica 9 giugno nel ballottaggio con il primo cittadino uscente Giuseppe Germani. Tra le 2.500 e le 3mila persone che hanno assistitito al suo comizio in piazza della Repubblica per poi, al termine, mettersi in fila per l'ormai tradizionale selfie. «Chi l'ha fatta la discarica? Chi l'ha autorizzata? Chi l'ha controllata? - si è chiesto Salvini -  I rifiuti sono una risorsa ovunque, diventano calore ed energia non si può continuare a imballarli, interrarli o a buttarli in discarica. Questo è uno dei temi su cui l'autonomia farà bene a tutta italia, ogni Regione sarà spinta e aiutata, con le buone, a risolvere i suoi problemi». Chissà tuttavia cosa ne pensano del futuro legato alla termovalorizzazione a Terni, città ora governata proprio dalla Lega, che da sempre deve fare i conti con un inceneritore e le proteste delle associazioni e dei movimenti ambientalisti.

La Lega tuttavia è ormai diventato il primo partito in Umbria, e anche ad Orvieto, dove lavoro e infrastrutture sono più sentiti di sicurezza e immigrazione che sono i "cavalli di battaglia" del Carroccio. «Evidentemente qua la sinistra sul tema delle infrastutture ha fatto poco e male - ha detto - noi vogliamo sbloccare i cantieri, non solo per la Tav, ma in tutta Italia per strade, autostrade, porti e ferrovie. C'è anche il tema della sanità che è molto sentito. Sulla sicurezza penso di aver fatto abbastanza in questo anno, a livello locale invece ci sono molte amministrazioni di sinistra che invece sono complici e penso che molti umbri abbiano scelto la Lega per questo: sicurezza, infrastrutture, lavoro». Anche sulla Rupe, città dalla forte tradizione di centrosinistra, una piazza piena come da queste parti non se ne vedevano dai tempi dei grandi uomini politici del Pci. «Ho trovato tanti operai anche in Emilia e Romagna - ha commentato il ministro - che mi hanno detto: ho sempre votato a sinistra ma la sinistra è quella che ha approvato la legge Fornero e la Lega è quella che la sta smontando. Vediamo di meritarci questa grande fiducia. Ai ballottaggi ci sono amministrazioni di sinistra da 70 anni che spero possano cambiare segno». 

Salvini ha parlato poi dello stato di salute del Governo dopo le tensioni dei giorni scorsi post campagna elettorale con Luigi Di Maio e gli alleati del M5S. «Quanto dura questo Governo? Per me tanto, fino alla fine. Il vertice prima lo facciamo e poi lo diciamo a voi giornalisti. Ci sentiamo al telefono - ha aggiunto parlando di Di Maio - ci siamo confrontarti anche oggi. C'è un dialogo da portare avanti con l'Europa in maniera costruttiva ma ferma. L'Italia è l'Italia, non vogliamo soldi di altri, non sono gli altri a dover pagare nostri debiti ma chiederemo solo di poter abbassare le tasse a chi lavora in italia perché il debito diminuisce solo se gli italiani lavorano altrimenti non è possibile ipotizzare multe, sanzioni o l'aumento di qualunque tassa».



LA PROTESTA PACIFICA Prima dell'arrivo di Salvini in piazza della Repubblica, nel centro storico di Orvieto erano apparsi su finestre e balconi lenzuoli e striscioni con scritte di protesta contro il leader del Carroccio. Poi in piazza Duomo si è tenuto anche un pacifico sit in dove circa 300 persone hanno srotolato davanti alla cattedrale uno striscione con su scritto "Restiamo umani" mentre i manifestanti, intonando "Bella ciao", portavano con sè magliette e cartelloni con le scritte "Orvieto non si Lega". «Le proteste non mi hanno mai dato fastidio - ha poi commentato Salvini - figuratevi se sono io che mi occupo degli striscioni ai balconi. Un conto è la protesta, che ci sta, un conto è la minaccia e l'insulto».

DISCARICA, ITALIA NOSTRA SCRIVE AI MINISTRI E intanto sulla discarica torna a intervenire Italia Nostra dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi a Orvieto del ministro delle Politiche agricole, Gianmarco Centinaio. In una lettera allo stesso Centinaio, al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, e a quello alla Cultura, Alberto Bonisoli, Italia Nostra Umbria chiede una presa di posizione netta sulla discarica che «collocata all’interno dell’area Doc dell’Orvieto, non ha fasce di rispetto. Dovrebbe essere di due chilometri - dicono dall'associazione - ma il vigneto più vicino è ad appena 23 metri dal limite della discarica. Chiediamo che venga effettuata un’indagine, da istituti terzi, per verificare il contenuto della discarica. Un'indagine approvata dal consiglio regionale, su richiesta di un consigliere della Lega, ma non ancora effettuata. Chiediamo infine che venga bloccato l’ennesimo ampliamento in corso». Dal canto suo Acea, proprietaria dell'impianto, ha sempre evidenziato in ogni occasione pubblica come la discarica Le Crete sia più volte stata oggetto di controlli e ispezioni nel corso degli anni che non hanno mai portato alla luce irregolarità.  




 
 

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