Elezioni, il Pd lancia un nuovo sondaggio per scegliere tra Germani e Morcella: Dem verso la rottura. Sfuma l'ipotesi Concina per gli "scontenti"

Giuseppe Germani e Roberta Tardani
di Vincenzo Carducci
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Martedì 26 Marzo 2019, 15:42
ORVIETO - Altro giro, altro sondaggio. Come una mosca contro il vetro, il Pd continua a sbattere senza trovare una via d'uscita al cul del sac in cui si è infilato, diviso tra l'appoggio o meno alla ricandidatura del sindaco uscente Giuseppe Germani. Dopo il rinvio della direzione comunale chiesto lunedì dal segretario regionale Giampiero Bocci, i Dem - sentito anche il segretario nazionale Zingaretti - hanno dato mandato alla realizzazione di un secondo sondaggio per ottenere qualche indicazione utile. Da questa mattina nelle case degli orvietani stanno infatti arrivando le telefonate di un istituto demoscopico che chiede loro di indicare il grado di preferenza tra Germani, l'avvocato Massimo Morcella, nome individuato dal Pd come alternativa al primo cittadino, e la candidata sindaco di un pezzo di centrodestra, Roberta Tardani. 

VERSO LA ROTTURA Il sondaggio dovrebbe avere una durata lampo anche perché tra domani e giovedì è attesa la riconvocazione della direzione comunale del Pd di Orvieto ma, al di là dei risultati, l'impressione è che questo sia solo l'ultimo atto prima della spaccatura. Germani, come ha ripetuto pubblicamente anche sabato scorso, è già in campo e sta preparando la campagna elettorale con la sua lista civica e neppure un esito negativo del sondaggio - che pure sarebbe una conferma dopo quello svolto nei mesi scorsi - potrebbe farlo recedere dall'andare avanti anche senza il suo partito. Di contro se il nome di Morcella non dovesse raccogliere grandi consensi finirebbe per essere definitivamente bruciato portando la segreteria regionale del Pd a convergere, malgrado le forti perplessità, sull'"usato sicuro" rappresentato dal sindaco uscente. Di fronte a questo scenario non ci si può non attendere una mossa del segretario comunale Andrea Scopetti che dopo aver incassato l'insubordinazione di alcuni segretari di circolo considerati a lui vicini e i ripetuti "no" da possibili candidati alternativi a Germani potrebbe fare un passo indietro e dimettersi. Da capire se con lui potrebbero lasciare anche i fedelissimi e l'area cristiano-cattolica del partito che comunque fa riferimento a Bocci. 

CONCINA NON CI RIPENSA Insomma a due mesi dalle elezioni e con un quadro definitivo ancora incerto sono già molti gli "scontenti" delle candidature. Una vasta platea trasversale che nelle ultime ore ha cercato di convincere Toni Concina a fargli da portabandiera malgrado l'ex sindaco si fosse già tirato indietro nelle scorse settimane dopo lo "scouting" della commissaria della Lega di Terni, l'onorevole Barbara Saltamartini, che ha portato all'appoggio del Carroccio alla candidatura di Roberta Tardani. Con lui Fratelli d'Italia, che non ha smesso mai di corteggiarlo, un pezzo di Forza Italia dichiaratamente contrario alla Tardani, la lista civica dell'ex Dc Angelo Lombardozzi rimasta "orfana" del cardiologo Andrea Mazza più altre compagini civiche in embrione. Ma questa mattina, dopo una riflessione durate altre 24 ore, Concina avrebbe comunicato a tutti di non essere intenzionato a ripensarci. Il tentativo di mettere insieme gli "scontenti" di destra e sinistra però non si dovrebbe fermare qui anche se è atteso ormai a ore il sostegno ufficiale di Forza Italia alla candidatura della Tardani. Come scadono questa sera a mezzanotte i termini per presentare le liste del M5S sulla piattaforma Rousseau e da domani si potrebbe capire qualcosa di più se sarà riconfermata la già candidata sindaco Lucia Vergaglia oppure se lascerà spazio a Lucio Riccetti. In entrambi i casi, anche alla luce dell'ennesima conferma avvenuta dalle elezioni in Basilicata, dovrebbe esserci un tentativo per convincere i vertici del movimento a ipotizzare alleanze elettorali. E a quel punto potrebbero esserci delle sorprese. 
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