Elezioni a Orvieto, Salvini pressa gli alleati: candidato vincente o facciamo noi

Il ministro Salvini a Terni
di Vincenzo Carducci
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Giovedì 7 Febbraio 2019, 18:49
ORVIETO - Un passo indietro soltanto di fronte a un candidato vincente altrimenti la Lega può fare da sola. Questo il messaggio affidato ai vertici regionali e locali della Lega in vista delle prossime elezioni di maggio dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nel corso della visita di mercoledì a Terni. Un discorso che vale ancora di più per quanto riguarda la situazione di Orvieto dove la spaccatura all'interno di Forza Italia, con in campo i nomi di Roberto Meffi e Roberta Tardani a rappresentare le due anime, quella berlusconiana e quella vicina a Tajani, sta frenando l'individuazione di un candidato. E questo comincia a spazientire il Carroccio che il 12 febbraio, nell'incontro programmato a Roma dopo la fumata nera di Perugia di lunedì scorso, vuole chiudere la partita. «Non ci sono logiche spartitorie, si punta a vincere e la Lega farà un passo indietro soltanto per far spazio a un candidato vincente», queste più o meno le parole di Salvini all'establishment del Carroccio che sembrano mettere in discussione anche lo schema fin qui circolato per cui l'individuazione del nome da candidare sulla Rupe sarebbe stato appannaggio di Forza Italia. 

Pezzi importanti della Lega avrebbero mostrato il proprio gradimento alla candidatura di Roberta Tardani sulla quale - non è un mistero - c'è anche l'avvallo degli altri consiglieri comunali di opposizione uscenti. Freddezza invece sul cardiologo Andrea Mazza, che stuzzica al contrario un pezzo di FI, che ha già annunciato la sua candidatura a capo di una compagine civica a prescindere da quello che decideranno gli schieramenti politici. Con il medico ci sarebbe anche l'ex assessore della Giunta Concina poi candidata alle ultime elezioni in una lista pro Germani, Cristina Calcagni, e si starebbe avvicinando anche una seconda lista civica inizialmente intenzionata a correre da sola. Contro Mazza si schiera invece apertamente Cittadinanzattiva la cui candidatura viene definita «inopportuna». 

CITTADINANZATTIVA CONTRO MAZZA «Un sindaco dipendente di una Asl - dicono - potrà mai essere libero di controllarne le politiche e, nel caso in cui non rispondessero alle necessità dei cittadini, avrà la libertà necessaria per contrastarle? Per non parlare del fatto che la funzione di sindaco richiede un impegno a tempo pieno, proprio come quella svolta da un medico. Non poter contare sulla presenza costante di un professionista, per altro molto apprezzato e competente, potrebbe costituire un duro colpo per la sanità orvietana già ampiamente provata da politiche disattente alle necessità dei malati. Per tutte queste ragioni noi di Cittadinanza Attiva e del Tribunale del Malato consideriamo inopportuna la candidatura di professionisti sanitari che dovessero trovarsi in questa condizione. Ma troviamo, oltre che dannosa, inaccettabile la strumentalizzazione trasversale dei partiti, da sinistra a destra, nei confronti di professionisti sanitari qualificati, quando la loro candidatura viene ricercata palesemente per raccogliere solamente voti che, data la professione esercitata, viene ritenuta un utile mezzo, anche indirettamente, per influenzare i propri clienti o utenti».

MANOVRE VICINO AL PD Intanto domani, alle 17 al Museo Emilio Greco, si presenta alla città "Orvieto 19/24", l'associazione che dovrebbe essere l'embrione di una nuova lista civica che starebbe nascendo in ambienti vicini al Pd ma pronti a proporsi come alternativi alla ricandidatura del sindaco uscente Giuseppe Germani. «Orvieto 19to24 - dicono - rappresenta un gruppo di persone libere e innamorate della propria città che intendono affrontare, in modo serio e credibile, il tema di come Orvieto si presenterà alle prossime elezioni amministrative, mettendo in campo proposte, idee e soluzioni per lo sviluppo. Dobbiamo riappropriarci della speranza, ritrovare la strada migliore per riemergere dalla palude delle incertezze che hanno frenato lo sviluppo della città. Vogliamo partire dall'Orvieto che “era”, per riconoscere gli importanti passi in avanti fatti. Vogliamo guardare l'Orvieto che “è”, per capire come mai la centralità conquistata e i processi di sviluppo economico, culturale e sociale che si erano avviati non hanno portato i benefici sperati. Soprattutto vogliamo sognare e realizzare l'Orvieto che “sarà”, perché la costruzione del futuro della nostra città dipende da noi, dal nostro impegno, dalla voglia e dalle capacità di andare oltre le divisioni, unendo energie che la rimettano in moto e la proiettino in una dimensione avanzata e moderna. Da sempre nei momenti di difficoltà - proseguono - Orvieto è riuscita ad unirsi, condividendo obiettivi e strategie che le hanno permesso di ottenere risultati insperati, superando logiche politiche e territoriali che vedevano la città indebolirsi. Oggi ci sono temi che non consentono più di dividersi e di tergiversare: una situazione occupazionale preoccupante, un sistema del credito in crisi, servizi ospedalieri e sociali che rischiano seriamente di compromettere il sistema di assistenza alle persone, una questione ambientale ed energetica ancora tutta aperta, asset culturali e turistici che non riescono ad integrarsi. Orvieto deve risvegliarsi e nello stesso tempo deve tornare a sognare. Per questo dobbiamo essere in grado di lavorare tutti ad un progetto unico, sul quale dare risposte concrete ai cittadini». 
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