Elezioni a Orvieto, Germani non molla e sfida il Pd
Molteni (Lega) lancia Tardani: «In politica le donne più brave degli uomini»

Roberta Tardani e il sottosegretario agli Interni della Lega, Nicola Molteni
di Vincenzo Carducci
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Giovedì 21 Marzo 2019, 21:07
ORVIETO - Elezioni, Germani non molla e sfida il Pd. «Io sono candidato e sto preparando la campagna elettorale. Spero di farla con tutto il centrosinistra e comunque, se non sarà cosi, sarà con tutte le persone che vorranno aiutarmi. Una bella squadra l'abbiamo già messa insieme». Così il sindaco uscente di Orvieto in un video pubblicato sul suo profilo Facebook dove non cita il Pd e gli appelli a fare un passo indietro arrivati tanto dal segretario regionale Giampiero Bocci quanto da quello comunale Andrea Scopetti ma per la prima volta dice chiaramente che lui sarà in campo a prescindere dai Dem. E soprattutto non ripete più il refrain degli ultimi mesi in base al quale era pronto a ritirarsi di fronte a una alternativa «migliore».

 

Evidentemente non ritiene tale il nome dell'amico avvocato Massimo Morcella, un passato in Forza Italia prima di approdare nel Pd via Margherita, che pure lui stesso nei giorni scorsi avrebbe sussurato ai vertici regionali del suo partito come buono per rimettere insieme i cocci dei Dem orvietani. Spaccati di fronte alla ricandidatura di Germani che al momento ha incassato l'appoggio delle circa 50 persone che hanno partecipato all'assemblea degli iscritti lunedì sera alla quale però mancava tutta la maggioranza scopettiana. Come alla fine di una tormentata relazione, difficile dire chi sta mollando chi. Domani sera si riunisce la direzione comunale alla presenza di Bocci che, qualora riuscisse  a persuadere Morcella ad accettare di candidarsi anche con Germani in campo, potrebbe investire l'avvocato orvietano e scaricare il primo cittadino uscente che a quel punto sarebbe fuori dal partito. 

LA LEGA LANCIA TARDANI C'è anche un altro candidato sindaco che, come Germani, è ancora orfano del suo partito. Roberta Tardani che però può contare sull'appoggio della Lega che ieri ha di fatto inaugurato in anticipo la campagna elettorale con l'arrivo sulla Rupe del sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni. Con lui anche la commissaria di Terni, l'onorevole Barbara Saltamartini, e il segretario regionale del Carroccio, Virginio Caparvi. La Tardani aspetta ancora l'appoggio di Forza Italia che potrebbe sciogliere la riserva entro sabato, giorno in cui l'attuale capogruppo azzurro in Comune, presenterà pubblicamente la sua lista "Progetto Orvieto". Più difficili da convincere sono ancora quelli di Fratelli d'Italia che continuano a corteggiare l'ex sindaco Toni Concina. 

«In politica le donne sono più brave degli uomini e i sindaci donna sono i migliori», ha detto Molterni lanciando il sostegno alla Tardani. Dal sottosegretario anche l'annuncio che il Comune di Orvieto potrà beneficiare del nuovo bando del ministero per finanziare con 18mila euro il completamento del progetto di videosorveglianza e che il Comune di Terni, dove Molteni sarà domani per un convegno sulla sicurezza a scuola, rientrerà nel piano "Scuole sicure" che verrà prossimamente esteso e garantirà adeguati finanziamenti. «Non stiamo facendo niente di speciale, ma solo rispettare gli impegni che ci siamo presi il 4 marzo», ha detto Molteni snocciolando i risultati sin qui raggiunti dal governo gialloverde. A partire dal «primo passo compiuto proprio oggi alla Camera verso l'abolizione della riforma Fornero e l'introduzione di Quota 100 e il primo passo verso la Flat Tax. La prossima settimana poi - ha aggiunto - diventerà legge la legittima difesa e la norma che eviterà agli accusati di reati infamanti come chi violenta e uccide i bambini di poter accedere al rito abbreviato». Il sottosegretario ha inoltre ricordato l'impegno sul fronte dell'immigrazione «con gli sbarchi che sono diminuiti e le espulsioni che sono aumentate» e sugli investimenti nella sicurezza con le assunzioni di oltre 6mila poliziotti e 1000 vigili del fuoco. «Siamo orgogliosi del decreto sicurezza anche se qualcuno vuole bloccarlo», ha detto Molteni riferendosi al ricorso alla Corte costituzionale presentato dalla Regione Umbria. 

 
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