La chiave Palumbo per la Ternana, da trequartista brilla, segna e scaccia le critiche

La chiave Palumbo per la Ternana, da trequartista brilla, segna e scaccia le critiche
di Paolo Grassi
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Mercoledì 18 Gennaio 2023, 00:10

Signore e signori, riecco Antonio Palumbo. Come torna a giocare bene lui, anche la Ternana torna a vincere, tra l'altro con il suo gol. Cambiano gli allenatori, ma è sempre così. Questa Ternana vince quando il collettivo funziona, ma pure quando mostra bene il volto e l'anima di Palumbo. Di un Palumbo in versione trequartista. Appena è tornato a giocare lì', ha fatto rivedere il suo repertorio migliore dopo un mese e mezzo in sordina e portato la squadra alla vittoria. Scacciando pure tante critiche che gli erano piovute addosso quando le cose andavano male e lui non ingranava. Verrebbe da dire: "Ora, chi lo sposta da lì?". La domanda, potrebbe porsela mister Aurelio Andreazzoli, che lo ha schierato lì per la prima volta, ottenendo il risultato pieno. L'evoluzione di carriera ha portato Palumbo a trasformarsi. Nato come mediano davanti alla difesa, ora si scopre rifinitore. E' ancora il re degli assitmen di serie B (ne ha serviti 5) ed ha segnato tre gol. Ne è passato, di tempo, da quando Attilio Tesser, nel 2014, lo promosse dalla Primavera alla prima squadra. «Mediano di qualità, palleggiatore, andrà lontano», diceva allora il tecnico di Montebelluna. Negli anni, al netto di qualche discontinuità per una certa irruenza in campo, è diventato mezzala. Trequartista, non ci si è trovato di punto in bianco, ma per gradi. E nella Ternana di Cristiano Lucarelli è arrivato quest'anno a ricoprire quasi sempre quella posizione. Con il tecnico livornese si divideva la trequarti con Anthony Partipilo, nel modulo ad albero di Natale. Le 8 vittorie centrate, 5 delle quali consecutive, portano quasi tutte la firma di una squadra con Palumbo sulla trequarti. Solo in due di queste, a Parma e con il Cagliari, lui non giocava lì. Altra coincidenza: Ternana a secco di vittorie e gioco dalla partita con il Genoa in poi, eccezion fatta proprio per la gara con il Cagliari, quando Palumbo non era tra le linee. «Sulla trequarti - rivela lui - posso muovermi di più e girare di più per il campo. Chiaro, poi, che si deve pure rientrare e difendere, quando serve. Solo uno, al mondo, può permettersi di non difendere, cioè quello piccolino, argentino (Lionel Messi, ndr), ma per il resto si deve correre, o si fa fatica». Nel dicembre nero della squadra, Palumbo è stato tra i calciatori maggiormente finiti nel mirino di critiche e leggende metropolitane. In campo, alla ripresa del campionato, con quel sinistro in rete ha dato un calcio a questo e poi liquidato tutto con un «solo chiacchiere da bar». Ma adesso, c'è anche da gestire un altro ritornello popolare, costruito sul ruolo di trequartista: Palumbo, oggi, sacrificherebbe Cesar Falletti, per una chiave tattica che escluderebbe l'uruguaiano. Lui, però, lo difende: «E' un giocatore pazzesco. Ha bisogno di tempo per recuperare la forma migliore, dopo un infortunio come il suo. Noi, quando ha giocato, non lo abbiamo aiutato. Se non si costruisce gioco, lui va in difficoltà. Ci fosse stato con l'Ascoli, avrebbe fatto gol lui».

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