Droga, in Umbria giovani in cura già a 15 anni: il primato dei ricoveri
Peggio dopo il coronavirus

Droga, in Umbria giovani in cura già a 15 anni: il primato dei ricoveri Peggio dopo il coronavirus
di Egle Priolo
4 Minuti di Lettura
Domenica 12 Luglio 2020, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 09:36

PERUGIA - Droga e gioco, ma anche sesso e tecnologia: giovani a rischio in Umbria per abusi e dipendenze. Lo confermano i dati della Regione, che disegnano un quadro preoccupante, incasellando quei dati sempre più spesso raccontati dalla cronaca. Con la droga – ma non solo - che entra nelle vite dei ragazzi sempre prima.

Secondo la Regione, che ha attivato appositi programmi nelle scuole, servizi sperimentali e Unità mobili pure per i rave, la «dipendenza da sostanze o gioco, atteggiamenti consumistici della sessualità sganciati dalla dimensione affettiva, comportamenti di chiusura sociale ed emotiva, esasperazione dell’uso delle strumentazioni tecnologiche sono i principali comportamenti a rischio che si riscontrano tra le giovani generazioni». E i numeri fanno paura. «Il consumo di sostanze psicoattive è caratterizzato da cambiamenti continui e uno degli aspetti rilevati negli ultimi anni – spiega l'assessore regionale alla Salute Luca Coletto - è l’ampliamento delle fasce d’età coinvolte, con una quota in aumento di adolescenti e giovani, anche minorenni». Anche i ricoveri ospedalieri con diagnosi principale droga-correlata, riguardano in molti casi adolescenti e giovani adulti: in Umbria è presente un tasso più elevato di ricoveri che in Italia nella fascia 15-24 anni, con 25,6 ricoveri ogni 100mila abitanti contro i 18,5 in Italia. «I servizi umbri per le dipendenze - spiega Coletto - accolgono percentuali maggiori di giovani sotto i 24 anni di età, rispetto al passato, sia per una maggiore diffusione del fenomeno, sia per una maggiore capacità dei servizi stessi di accogliere i bisogni dei più giovani e delle loro famiglie: tra gli utenti dei servizi per le dipendenze dell’ USL Umbria 1, questa fascia di età nel 2018 era pari al 12,3 per cento dell’utenza complessiva, nel 2019 all’11,2 per cento, nei primi 6 mesi del 2020 al 9,8 per cento. Entro questa quota, la fascia di età 14-19 anni ha visto un aumento progressivo nel periodo considerato. Tra gli utenti dei servizi per le dipendenze dell’Usl Umbria 2, questa fascia di età nel 2018 era pari al 17,8 per cento dell’utenza complessiva, nel 2019 al 19,6 per cento, nei primi 6 mesi del 2020 al 19,5 per cento; anche in questi servizi, la fascia di età 14-19 anni ha visto un aumento progressivo nel periodo considerato».
Da qui, la necessità di intervenire, tra prevenzione e aiuto, con servizi per accogliere adolescenti e giovani adulti. Su iniziativa della Regione è stata avviata una sperimentazione volta ad attivare punti di risposta specifici per le diverse manifestazioni di disagio dell’età giovanile e in particolare problemi della sfera psicologica e di dipendenza: la Usl Umbria 1 ha attivato diversi punti di ascolto, mentre l’Usl Umbria 2 ha attivato un modello di risposta clinica alle richieste provenienti dal mondo giovanile, basata su un percorso di collaborazione e integrazione dei Servizi del Dipartimento di Salute mentale e del Dipartimento delle Dipendenze. «Sulla base degli esiti prodotti da questa prima sperimentazione, conclusa di recente – spiega una nota della Regione -, dovrà essere completato il percorso, attraverso una nuova fase sperimentale, giungendo all’implementazione di un modello di intervento completo, diffuso in tutto il territorio regionale».
Per prevenire e ridurre rischi e danni associati al consumo di sostanze, infine, la Regione Umbria ha avviato il “Progetto A.PR.

I.RE - Azioni di PRossimità Integrate Regionali”, dedicato a quegli eventi in cui si prevede un'elevata diffusione di sostanze psicoattive e che prevede l’intervento di un'Unità mobile regionale (per eventi numerosi e pure rave) e Unità mobili per Altotevere, Perugia, Foligno, Terni e Orvieto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA