La neuropsichiatra: «Si comincia a drogarsi anche alle media: centinaia di sostanze emergenti che si trovano sul web»

La neuropsichiatra: «Si comincia a drogarsi anche alle media: centinaia di sostanze emergenti che si trovano sul web»
di Nicoletta Gigli
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Sabato 21 Novembre 2020, 22:51

TERNI “L’utilizzo della purple drank tra i ragazzini è sempre più frequente. Anche i due giovanissimi amici ternani deceduti a luglio andavano a caccia di questa sostanza. Erano convinti che avrebbero bevuto quella mistura alla codeina e invece era metadone”.

Valentina Rapaccini, medico chirurgo con una specializzazione in neuropsichiatria infantile, autrice di pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, è uno degli esperti in campo per il progetto #sceglilastradagiusta promosso dal questore. Insieme ad Antonio Metastasio, medico e psichiatra all’università di Cambridge, membro della neonata Issed, la Società internazionale per lo studio dei farmaci emergenti, ha fatto il punto sulle nuove droghe nel mondo giovanile in un incontro come le forze di polizia ternane. L’obiettivo del corso è fare in modo che gli uomini in divisa ternani, che ogni giorno sono sulla strada a caccia dei pusher ma che sono impegnati anche sul fronte della prevenzione, abbiano le conoscenze scientifiche necessarie ad affrontare una quotidianità sempre più complicata.

La certezza è che polizia, carabinieri, guardia di finanza negli ultimi tempi si sono ritrovati a sequestrare sostanze stupefacenti che non è stato possibile catalogare.

E che sfuggono ad ogni verifica, anche la più accurata.

Oggi ci sono più di 950 sostanze psicoattive ma ne conosciamo solo il due per cento - conferma Valentina Rapaccini. Per il resto le droghe emergenti, che circolano sul deep web, non sono tracciabili e sfuggono a qualsiasi categorizzazione scientifica”.

In una città che in appena tre mesi ha detto addio a Flavio, 16 anni, Gianluca di 15 e Maria Chiara, diciotto anni appena compiuti, tutti e tre uccisi dalla droga, la ricerca scientifica sulle nuove sostanze ha messo a disposizione delle forze dell’ordine gli elementi per affrontare un lavoro quotidiano fatto di prevenzione e repressione. “Non solo è impossibile tracciare molte sostanze ma i loro effetti sono devastanti, perché vengono prese e poi modificate con contaminanti e additivi - spiega Valentina Rapaccini. E i loro effetti sono devastanti”.

Nel corso dell’incontro in diretta streaming con il procuratore, Alberto Liguori, il questore, Roberto Massucci, e i rappresentanti di polizia, carabinieri e guardia di finanza, la conferma della precocità del primo approccio con le sostanze stupefacenti. Che avviene già alle medie e che mostra un consumo prevalente di droghe parallele rispetto a quelle che fino a poco tempo fa venivano definite sostanze “leggere”.

Per le forze di polizia districarsi in un mondo in rapidissima evoluzione non è semplice: “Oggi i ragazzi sono abituati a crearsi da soli le sostanze e lo fanno seguendo le istruzioni che trovano navigando nel web. Potrebbe farlo ognuno di noi - dice Rapaccini. Sono attori autodidatti, realizzano mix improbabili che risultano legali solo perché non si conoscono. Ed è a loro che va indirizzata la prevenzione che portiamo avanti col progetto #sceglilastradagiusta”.

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