Droga, studente ternano
finisce in manette a Roma

Droga, studente ternano finisce in manette a Roma
di Nicoletta Gigli
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Sabato 5 Febbraio 2022, 09:01

TERNI E’ incappato in un’operazione antidroga andata in scena nel quartiere San Lorenzo, a Roma. Per lui, uno studente ternano di 23 anni, incensurato, ospite di un’amica nel quartiere dove lo spaccio è cosa quotidiana, sono scattate le manette. I poliziotti l’hanno trovato in possesso di trenta grammi di hascisc di elevata purezza dai quali si sarebbero potute ricavare più di 300 dosi. Dopo aver trascorso una notte nel locale commissariato, assistito dall’avvocato ternano Luca Priante, ha scelto di patteggiare la pena a un anno di reclusione per chiudere subito il conto con la giustizia. Il 23enne ternano una ventina di giorni fa è finito nella rete della polizia della capitale, che cercava un marocchino noto per gestire un significativo traffico di cocaina nel quartiere San Lorenzo. Lo studente universitario, che si arrangia a fare saltuariamente il cameriere, a Roma è ospite di un’amica in un monolocale di uno dei quartieri più conosciuti tra spacciatori e consumatori per la facilità con cui si può reperire la droga. A far puntare la lente d’ingrandimento su di lui la presenza, la sera precedente l’arresto del giovane ternano, di quel pusher marocchino nell’appartamento. La mattina seguente, quando il 23enne ternano scende di casa per portare a spasso il cane, viene bloccato da due agenti dell’anticrimine. Poco dopo arrivano i rinforzi di altri sei poliziotti, che si mettono al lavoro. Dopo la perquisizione personale, durante la quale viene recuperata una piccola quantità di hascisc, scatta quella del monolocale. Che viene messo completamente a soqquadro dagli investigatori a caccia degli stupefacenti. Controlli che si chiudono col sequestro di trenta grammi di hascisc e di un bilancino di precisione. Per il 23enne scattano le manette con la pesante accusa di detenzione a fini di spaccio. Che verrà attenuata in sede di convalida col “fatto di lieve entità”. Dopo una notte trascorsa nella cella di sicurezza del commissariato lo studente ternano, assistito dall’avvocato Luca Priante, sceglie di patteggiare la pena. Per lui, incensurato, che non è stato trovato in possesso di denaro e ha collaborato con gli investigatori ammettendo di fare uso di stupefacenti e di aver fatto scorta di hascisc a San Lorenzo, la condanna a un anno di reclusione, pena sospesa, e al pagamento di una multa da 3mila euro.

Per lui si apre un percorso per uscire dal tunnel della tossicodipendenza. “La pandemia ha inciso in modo pesante sul consumo di stupefacenti tra i giovanissimi” dice Priante, che sta seguendo anche alcuni minorenni ternani che per mesi hanno venduto hascisc a tanti coetanei. “Il comune denominatore è la superficialità, l’ingenuità e l’assenza totale di senso di responsabilità di giovani che non hanno la consapevolezza di errori che segneranno le loro vite”.

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