Perugia, smantellato maxi giro di droga: la base in un bar a Ponte San Giovanni

Perugia, smantellato maxi giro di droga: la base in un bar a Ponte San Giovanni
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 21:02

PERUGIA - Due gruppi a gestire lo spaccio di cocaina, hashish e marijuana. Un bar come base di spaccio. Questi gli elementi principali del nuovo colpo dato dalla guardia di finanza al traffico di droga in città, con i finanzieri che sotto il coordinamento della procura hanno smantellato un notevole giro di spaccio. Con decine di cessioni documentate, oltre 25 chili di stupefacente sequestrato, due trafficanti finiti agli arresti domiciliari e l'obbligo di dimore nel comune di residenza per altri otto.

LE INDAGINI 

Le indagini, avviate lo scorso anno dalla Sezione G.O.A. del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sono state condotte mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali e con l’utilizzo di sistemi di localizzazione satellitare che, unitamente ai più tradizionali servizi di appostamento, osservazione e pedinamento, hanno permesso di delineare l’operatività, nell’area perugina, di due gruppi criminali – uno composto prevalentemente da soggetti di origine marocchina e l’altro da albanesi – in grado di rifornire le piazze di spaccio del territorio umbro di rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina).

Personaggi di spicco, nell’ambito del contesto delineato dagli investigatori, sono risultati essere, in particolare, due marocchini, che avevano contatti con rifornitori albanesi del ravennate, dai quali acquistavano la droga, che veniva poi ceduta, attraverso una propria rete di spacciatori, a Perugia, utilizzando come base logistica un bar situato in zona Ponte San Giovanni– i cui titolari sono estranei ai fatti.

Nel corso dell’attività investigativa, sono stati documentati 57 episodi di spaccio.

I numerosi interventi dei finanzieri hanno portato all’arresto, in flagranza, di una persona ed al sequestro complessivo di circa 25 kg di marijuana, hashish e cocaina, oltre a strumenti utilizzati per il taglio ed il confezionamento delle singole dosi.

ELEVATA PERICOLOSITA'

Accogliendo la richiesta del Pubblico ministero, rende noto il procuratore capo Raffaele Cantone, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari, sulla scorta delle risultanze investigative e degli elementi indiziari che hanno confermato “l’elevata proclività a delinquere” degli indagati, “i quali avevano fatto dello smercio di sostanze stupefacenti la loro principale o prevalente attività, tesa al conseguimento di profitti ai quali difficilmente rinuncerebbero”.

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