Donzelli (Ordine medici): «Niente Città della Salute? La Regione non vuole investire un euro su Terni»

Donzelli (Ordine medici): «Niente Città della Salute? La Regione non vuole investire un euro su Terni»
di Sergio Capotosti
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 08:37

«È la prova che la Regione non vuole investire un euro su Terni. Una scelta assurda». Il presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Terni, Giuseppe Donzelli, è un fiume in piena.

«Non fare più la Città della salute a Terni vuol dire voltare le spalle a questo territorio», aggiunge il presidente Donzelli. Chiaro il riferimento alle parole del commissario straordinario della Usl 2, Massimo De Fino, pronunciate nel corso dell'audizione avuta con i consiglieri della Seconda commissione di Palazzo Spada. Un intervento che ha messo la parola fine ad un progetto che prevedeva la nascita di una struttura sanitaria accanto al Santa Maria. Un edificio pensato tanto per risparmiare sull'affitto, che la Usl 2 continua a versare per i locali di via Bramante (700mila euro l'anno), quanto per facilitare l'integrazione dei servizi sanitari tra Usl 2 e ospedale. L'ultimo capitolo di un iter procedurale avviato nel 2014 sembrava scritto. Le risorse per realizzare la Città della salute sarebbe arrivate dall'Inail, tramite l'accensione di un apposito mutuo per l'edilizia sanitaria. Operazione che il commissario De Fino ha però stroncato senza appello. «Non conviene alla Usl 2 pagare l'affitto all'Inail», ha detto De Fino, riferendosi evidentemente alla rata del muto. Ma oltre a bocciare l'aspetto finanziario dell'operazione, il commissario della Usl 2 ha posto anche altre questioni, più logistiche.

«I terreni dove doveva sorgere la Città della salute potrebbe essere donati per realizzare il nuovo ospedale, qualora si decidesse di realizzarlo accanto al Santa Maria», ha spiegato De Fino nel corso dell'audizione. Non c'è più l'intenzione di lasciare i locali di via Bramante, mentre per gli uffici l'idea è quella di restaurare l'ex palazzo sanità in via Muratori a Terni. «L'asta per cedere l'ex palazzo della sanità è andata ancora una volta deserta, stiamo valutando di portare lì gli uffici e lasciare gli ambulatori in via Bramante, dove potrebbe esserci più spazio per favorire l'integrazione con le attività ospedaliere», è il piano che ha in mente il commissario De Fino.
 

Un piano che il presidente Donzelli non condivide, sia nel merito che nel metodo. «Continua a prendere decisioni così delicate senza minimamente consultarsi con i rappresentati degli ordini, sia medici che infermieri. Una totale assenza di confronto che mi lascia stupito», denuncia il presidente Donzelli.
Per quanto riguarda il merito, il presidente Donzelli fa notare che il trabocchetto sta nel mettere sullo stesso piano il nuovo ospedale di Terini con la città della salute. «Sono due investimenti separati, che vanno fatti senza che uno prescinda l'altro», prosegue Donzelli. Ma se il nuovo Santa Maria sarà realizzato accanto al vecchio, sempre a Colle Obito per capirci, la Città della salute rischia di diventare un doppione. «Ma non è detto che il nuovo ospedale verrà fatto accanto al vecchio», puntualizza il presidente Donzelli. «Potrebbe essere anche fatto lì, ma la Città della salute ha un'altra funzione e la Regione non può fare un simile passo indietro», conclude il presidente Donzelli.
L'alternativa esiste.

E riguarda la proposta rilanciata pochi giorni fa dall'Associazione culturale Per Terni città universitaria. «Realizzare un nuovo ospedale vicino all'aviosuperficie di Maratta», hanno rilanciato Ciano Ricci Feliziani, Adolfo Puxeddu e Giocondo Talamonti. A questo punto i terreni accanto al Santa Maria potranno essere utilizzati per la Città della salute. Diversamente, per Terni si rischia «un salto all'indietro irricevibile», come aveva commentato a caldo il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi.

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