Dissesto, sanzioni con lo sconto per tutta l'ex giunta `Di Girolamo

Dissesto, sanzioni con lo sconto per tutta l'ex giunta `Di Girolamo
di Corso Viola di Campalto
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Giovedì 21 Ottobre 2021, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 10:55

TERNI Il giudice monocratico e presidente della Corte dei Conti di Perugia Piero Floreani ha quasi dimezzato le sanzioni richieste dalla procura contabile per le corresponsabilità oggettive dell'ex sindaco Leopoldo Di Girolamo, e di tutti gli ex assessori che si sono succeduti nel tempo, del dissesto finanziario del Comune di Terni che ha portato nel 2018 a palazzo Spada il commissario prefettizio. Inoltre ha previsto un altro taglio del trenta per cento se gli stessi verseranno i soldi dovuti al Comune entro sessanta giorni. Sanzioni che sono state calcolate secondo le retribuzioni mensili e tenuto conto della permanenza della carica di ogni convenuto e del relativo apporto causale al dissesto. L'ex sindaco Leopoldo Girolamo dovrà versare 5.590 euro, l'ex assessore al Bilancio e al Patrimonio Vittorio Piacecrenti D'Ubaldi 29.517 euro , l'ex vicesindaco Francesca Malafoglia 40.996 euro mentre gli ex assessori Emilio Giacchetti e Stefano Bucari si sono visti comminare una sanzione di 16.397 euro; Francesco Andreani, Daniela Tedeschie Cristhia Falchetti Ballerani 14.759 euro. Mentre Tiziana De Angelis dovrà versare 16.399 euro. . Con lo sconto finale, visto, che il giudice ha fissato la sanzione pecuniaria in misura ridotta del trenta per cento degli importi di cui sopra, assegnando a ciascuno dei convenuti il termine di giorni sessanta per il versamento della stessa a favore del Comune di Terni. La Corte dei Conti ha inoltre rigettato la richiesta di interdizione di 10 anni dai pubblici uffici avanzata dalla procura regionale. Per tutti, difesi dagli avvocati Roberto Spoldi, Nicola Pepe, Patrizia Bececco e Gianluca Luongo, probabile il ricorso che sospenderà il pagamento della sanzione. Per la procura contabile al momento della dichiarazioni del dissesto la situazione economico patrimoniale e finanziaria dell'ente si è rivelata gravissima, del pari - scrive la stessa procura- gravissime solo state le condotte degli amministratori in carica nella Consiliatura 2014-18. La situazione al 2 febbraio 2018, accertata dai revisori dei conti, parlava di una massa debitoria complessiva di 14 milioni e mezzo di euro (8 milioni di debiti fuori bilancio). Poi, si è aggiunto un milione e mezzo di euro nel conto finale.
«Non siamo certo soddisfatti dell'esito del decreto -spiega l'avvocato Patrizia Bececco - perché avevamo avanzato delle eccezioni preliminari sostanziali, molto rilevanti ed argomentate rispetto alle quali il decreto non ha dato risposte adeguate. Piuttosto abbiamo un provvedimento di condanna rispetto a chi non è mai stato soggetto ad un giudizio di responsabilità amministrativa ma sono stati considerati responsabili in via oggettiva per essere stati amministratori di un Comune di cui è stato dichiarato il dissesto».
Sulla stessa lunghezza d'onda l'avvocato Roberto Spoldi: «Siamo insoddisfatti -dice il legale ternano - dell'esito del giudizio e chiaramente analizzeremo con attenzione il contenuto della decisione, pronti per un eventuale ricorso, siamo certi della bontà della tesi che abbiamo sostenuto fino ad oggi, quella giunta non ha generato il dissesto ne alimentato lo stesso».
 

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