Disagi per i bus tagliati, ecco i mini rimborsi

Disagi per i bus tagliati, ecco i mini rimborsi
di Luca Benedetti
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 17:23
FOLIGNO - Arrivano i rimborsi per gli utenti dei bus che la scorsa estate sono finiti sotto la mannaia dei tagli del Tpl regionale a rischio default. Mini rimborsi che fanno drizzate le orecchie alle associazioni dei consumatori che si sono mosse per aprire la strada alla richieste dei rimborsi.
Ci sono due casi simbolo raccontati uno da Federconsumatori e uno dal Movimento difesa del cittadino. Da una parte c’è una folignate a cui vengono riconosciuti da Bus Italia dopo l’intesa con la Regione 10,40 euro pari al 47,29% del valore dell’abbonamento rapportato al periodo di riduzione delle corse. A un utente perugino, invece, a titolo di indennizzo vene riconosciuta una cifra di 12,27 euro pari al 10,05%.
Sin qui i numeri di due casi simbolo legati ai tagli di chilometri del periodo estivo (7 luglio-10 settembre), ma la partita non è chiusa. Il perché lo spiega Alessandro Petruzzi di Federconsumatori: «Rivendichiamo di aver sollevato per primi il problema. Solo per la zona di Perugia più di duecento utenti si sono rivolti a noi per richiedere il rimborso. Certo ci sono troppe cose che non tornano in questa vicenda. Per esempio il fatto che tutto fu deciso dal venerdì per il lunedì senza alcun avviso. E ad oggi non sappiamo se quel taglio abbia portato benefici ai conti della Regione sul fronte del trasporto pubblico locale. Vorrei ricordare che alcuni Comuni hanno messo mano al portafogli per annullare o mitigare i tagli. Il mancato preavviso è un danno. Ma è un danno, come nel caso dell’utente di Foligno, il fatto era stato salvato l’accesso a Perugia del servizio e poi è stata resa impossibile l’uscita dal capoluogo di chi lavora come pendolare costringendo all’uso dell’auto. Possiamo pensare anche a guardare oltre se il sacrifici fatti sono serviti veramente a ridare ossigeno alle casse del Tpl regionale. ma va aperto un tavolo con l’assessore Melasecche per i problemi dei pendolari. Se quel sacrificio non fosse servito, i rimborsi diventano una beffa e non è escluso che si scelgano altre vie. Certo è curioso che Bus Italia una volta che manda la lettera a casa a chi deve riscuotere il rimborso, poi chiedere di passare per il portale per inserire l’Iban su cui appoggiare i soldi. Con problemi legati all’agibilità del servizio».
Sul caso si muove anche Cristina Rosetti (Mdc): «Il via ai rimborsi agli utenti che ne hanno fatto richiesta, arriva grazie a Movimento difesa del consumatore e all’intervento dell’Autorità dei trasporti, alla quale avevamo segnalato il caso. Valuteremo la congruità della percentuale di rimborso caso per caso». Quindi c’è aria di ricorsi.
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