Dipendente delle Poste picchiato durante la rapina: banda condannata

Il tribunale di via XIV Settembre
di Enzo Beretta
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 08:41

Patteggiano le loro condanne a due anni e otto mesi di reclusione due dei tre componenti della banda che l’8 marzo 2022 assaltò l’ufficio postale di Ponte Pattoli: in quella circostanza il vicedirettore venne colpito alla nuca e venne pure esploso un colpo di pistola.

Accolta dal giudice per l’udienza preliminare di Perugia, Angela Avila, l’istanza di patteggiamento concordata tra la Procura e l’avvocato Vincenzo Bochicchio impegnato nella difesa del 41enne tunisino e del 46enne slavo (il primo è già detenuto in carcere, l’altro invece è ristretto in comunità). L’assalto alla filiale di via Amendola venne messo a segno insieme ad un terzo complice per il quale «si procede separatamente»: tutti i componenti della banda in quella circostanza entrarono in azione camuffati con abiti scuri e travisati con occhiali, mascherine e cappelli. Il vice direttore dell’ufficio postale venne colpito alla testa e minacciato con una pistola: l’arma - secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri impegnati nelle indagini - venne utilizzata per esplodere «un colpo in aria a scopo intimidatorio».

I banditi riuscirono a scappare dalla filiale di via Amendola con un magro bottino di 1.104,13 euro, senza riuscire a farsi consegnare i soldi custoditi nella cassaforte temporizzata. Insomma, il tentativo non andò a buon fine in quanto i malviventi, sentito il fischio dell’allarme, decisero di tagliare la corda. Quando se n’erano già andati intervenne l’ambulanza, che riscontrò «lesioni» al dipendente consistite in «trauma regione occipitale e dolor. nuca». «L’azione lesiva» - si legge negli atti - costituisce lo «sviluppo prevedibile della rapina». Nel carnet delle accuse elencate nella richiesta di giudizio immediato a firma dei pm si legge anche di un’altra rapina, questa volta portata a segno pochi giorni più tardi in danno di una donna, sempre a Perugia, contro la quale venne puntata contro la canna di una pistola semiautomatica a salve calibro 9 per impossessarsi della sua Mini One e della borsa di Prada di pelle. Insieme ad altre attività di spaccio di hashish, eroina e cocaina.

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