Dilaga la padel mania ma è boom di infortuni: i big insegnano a non farsi male

Dilaga la padel mania ma è boom di infortuni: i big insegnano a non farsi male
di Monica Di Lecce
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Domenica 24 Aprile 2022, 11:06

Dilaga la padel mania a Terni, come nel resto d’Italia, ma è subito boom di infortuni. Il grido d’allarme è stato lanciato ieri in occasione del primo congresso nazionale dedicato proprio alle patologie connesse a questo sport. Nato nel sud America e in Spagna circa trent’anni fa, ha avuto la sua diffusione da noi solo di recente, negli ultimi cinque anni. Essendo uno sport che non prevede contatto e che si pratica all’aria aperta, è stata la pandemia ad accelerare la sua diffusione. Non si è trattato, tuttavia, di una “cotta” passeggera visto che, nonostante la ripresa anche degli altri sport, il padel, la disciplina del momento, continua ad attrarre appassionati di tutte le età.  L’Umbria, secondo gli addetti ai lavori, ha registrato in questi mesi un aumento esponenziale rispetto all’anno scorso. Al momento si contano circa 20mila tesserati in tutta la regione. Per qualcuno è diventata una vera e propria mania tanto che sono numerosi gli sportivi che giocano tutti i giorni. Stando ai numeri su scala nazionale, si stima che il padel abbia raccolto negli ultimi 5 anni 500.000 giocatori assidui con un trend in continua crescita. Solo nell’ultimo trimestre del 2021 in Italia sono state giocate oltre un milione di partite.

«In questi ultimi tempi – rivela Fabio Lamperini, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Terni – noi ortopedici stiamo assistendo a un aumento dei traumi acuti come le distorsioni di caviglie e ginocchia, per la tipologia di movimento continuo, con cambi di direzione molto frequenti, che questo sport impone. Ma si registra anche un aumento delle patologie muscolo-tendinee degenerative come l’epicondilite, le lesioni del tendine di Achille e quelle dei rotatori della spalla». Per Lamperini il padel è uno sport divertente, inclusivo, socievole, accessibile a tutti, e per questo ci sono tantissime persone che stanno approcciando a questa disciplina senza una preparazione adeguata atletica e una conoscenza della gestualità specifica di questo sport. «Sebbene non esista uno studio sulla casistica – aggiunge l’ortopedico - abbiamo comunque rilevato un aumento delle lesioni tendinee soprattutto nei soggetti d’età compresa tra i 40 e i 50 anni.

Ma anche le persone più in là con gli anni, che magari provengono da tennis, e si trovano a giocare su un campo più piccolo, sono soggette a infortuni». Le patologie che coinvolgono spalla, gomito, mano e polso, rachide, ginocchio, caviglia e non solo, sono state al centro del primo congresso nazionale dedicato proprio ai traumi da padel. Medici, istruttori, addetti ai lavori ma anche semplici appassionati si sono ritrovati ieri nella sala congressi dell’Arpa Umbria a Terni per un confronto ad ampio raggio per aggiornarsi e conoscere nel dettaglio i meccanismi complessi che il corpo adotta durante la pratica di questo sport, e come recuperare al meglio dopo un eventuale infortunio.

«Un momento informativo ma anche un’occasione per puntare l’attenzione sulla prevenzione – continua Fabio Lamperini che dell’iniziativa è stato il promotore – ci sono infatti degli accorgimenti che possono aiutare a prevenire gli infortuni. Per esempio l’uso di una racchetta adeguata e delle scarpe giuste può permettere di ammortizzare certi colpi e le vibrazioni, così come la correzione di una certa gestualità che potrebbe favorire i traumi».

Dalla teoria si è poi passati alla pratica. Nel pomeriggio, infatti, al Clt i tecnici della Nazionale di padel, hanno spiegato alcuni “trucchetti” per non farsi male. Martin Pereyra e Roberto Agnini, responsabili della formazione del padel in Italia, hanno tenuto una dimostrazione di allenamento con una rappresentanza giovanile proveniente dai circoli ternani. Sul campo hanno fatto prove di lanci, hanno corretto posture e movimenti sbagliati e hanno poi ripetuto gli esercizi nella giusta maniera.

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