La Procura di Perugia indaga sugli aumenti di diesel e benzina. Si muove la Finanza. Il Codacons: «Oltre 900 euro in più a famiglia»

La Procura di Perugia indaga sugli aumenti di diesel e benzina. Si muove la Finanza. Il Codacons: «Oltre 900 euro in più a famiglia»
di Fabio Nucci
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Venerdì 18 Marzo 2022, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 07:36

PERUGIA Sui super rincari dei prezzi dei carburanti si muove anche la magistratura. Dopo l’esposto presentato del Codacons, la Procura del capoluogo di regione ha risposto disponendo accertamenti preliminari da parte della Guardia di Finanza. «La nostra denuncia era doverosa», commenta Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria secondo un cui calcolo, una famiglia media potrebbe arrivare a spendere oltre 900 euro in più a causa di listini alla pompa volati alle stelle, specie per il diesel. Un’anomalia dietro la quale, come paventato dallo stesso ministro Cingolani, si allunga l’ombra delle speculazioni.
Ipotesi quest’ultima contenuta nell’esposto che il Codacons lunedì scorso ha presentato alle procure di Perugia e Terni in relazione agli aumenti dei prezzi dei carburanti al dettaglio, considerati “ingiustificati” e frutto di “manovre speculative”. «Sull’esposto sono stati disposti - ha scritto il procuratore della Repubblica, Raffaele Cantone, in un comunicato – con riferimento specifico al territorio di competenza dell’Ufficio, accertamenti preliminari, delegati al Nucleo di polizia giudiziaria della Guardia di finanza di Perugia, per accertare quanto rappresentato dall’associazione e conseguentemente verificare se nei fatti denunciati possano configurarsi specifiche ipotesi di reato».
I continui rialzi sui prezzi al dettaglio di diesel, benzina verde e altri combustibili da autotrazione, che i gestori sono in pratica costretti ad applicare, stanno spingendo l’inflazione a livelli da Prima repubblica, svuotando le tasche delle famiglie. «Si stanno registrando rincari nonostante il calo delle quotazioni del petrolio - evidenzia la presidente regionale del Codacons Umbria, Carla Falcinelli - e questi aumenti dei listini alla pompa, per una famiglia media che utilizza un’utilitaria, si tradurranno in una spesa annua aggiuntiva di 780 euro per un’auto a benzina, 943 euro se a gasolio. Devo dire che la denuncia era doverosa da parte nostra». In particolare il Codacons ha segnalato alla Procura il rischio che gli attuali rincari dei prezzi, specie quelli di benzina e gasolio, possano essere “dopati” da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese. L’associazione ha quindi chiesto alla magistratura di aprire indagini con l’ausilio di Guardia di Finanza e Nas e accertare – sequestrando bolle di acquisto e documenti fiscali nelle sedi delle società petrolifere, dei grossisti, delle società di intermediazione e dei distributori - eventuali speculazioni e illeciti sul territorio regionale, per far emergere nel caso possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci. «Ora i cittadini residenti a Perugia potranno costituirsi parte offesa nell’indagine della Procura e chiedere un risarcimento danni nel caso in cui la magistratura dovesse accertare illeciti», aggiunge il presidente nazionale Carlo Rienzi. «In tal senso nei prossimi giorni sarà disponibile sul sito del Codacons un’apposita sezione dove scaricare i moduli utili». L’associazione ha intanto invitato i consumatori a segnalare qualsiasi anomalia sui prezzi inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it e coodaconsumbria@gmail.com.
Su tale fenomeno, sono fioccati esposti anche all’autorità Antitrust cui si chiede di verificare, come riferito dall’avvocato Damiano Marinelli, segretario regionale Unc, la presenza di eventuali intese restrittive della concorrenza o reati, segnalandoli nel caso alle procure territorialmente competenti.

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