Quando Rambaldi sognava di portare King Kong a Maratta: Terni ricorda il re degli effetti speciali a dieci anni dalla morte

Quando Rambaldi sognava di portare King Kong a Maratta: Terni ricorda il re degli effetti speciali a dieci anni dalla morte
di Aurora Provantini
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Domenica 7 Agosto 2022, 08:26

TERNI - Chi dice Rambaldi dice E.T. Anche se Carlo Rambaldi è stato il padre di molte altre creature fantastiche. Nel 1972 inventò il burattino del Pinocchio di Comencini. L’artigiano del cinema, come lo definì la generazione del “Carosello”, consegnò il suo progetto direttamente nelle mani di Comencini. Ma poi il burattino venne realizzato senza la collaborazione di Rambaldi e scattò la denuncia (la Rai fu condannata a pagare un grosso risarcimento). La storia di quello straordinario artista degli effetti speciali, si lega poco più avanti alla città di Terni. All’esperienza del centro multimediale, dove fonda nel 1997 l’unica scuola di “Effetti speciali” presente in Europa. A dare maggiore valore all’iniziativa, il fatto che in quegli anni ne esistevano solo due al mondo. L’altra negli Stati Uniti. Il suo arrivo in città, quando era sindaco Gian Franco Ciaurro e assessore alla cultura Paolo Cicchini, fece “salire” l’interesse di molte case di produzione cinematografica per la capitale dell’acciaio. Terni, a quel tempo, fu anche negli interessi di Benigni, che scelse di girare a Papigno parte del film “La Vita è bella”. Il tipo di professionalità che si acquisiva nella scuola di Rambaldi permetteva non solo di attivarsi nel mondo del cinema, ma anche in quello della Tv, della pubblicità, del teatro, dei parchi tematici come Gardaland e Disneyworld. A proposito di parchi tematici, il sogno di Rambaldi era di portare King Kong tra i laghetti (di Maratta) che si creano nel momento in cui si porta via la ghiaia, e collocarlo in un contesto artificiale di nebbie in cui avrebbero trovano spazio giganteschi dinosauri. «Rambaldi avrebbe voluto raccontare la storia dell’umanità partendo da lontano e immaginando un futuro popolato anche da robot». Lo racconta Paolo Cicchini, che si incontrava con Rambaldi quasi ogni giorno tra il 1997 e il 1999. «Il maestro mi ha regalato tantissimo». Cicchini non si riferisce esclusivamente a quel disegno con dedica che conserva gelosamente nel suo studio, e che raffigura E.T.
«Rambaldi mi ha fatto capire che esiste un mondo di sensibilità che passa anche attraverso ciò che è un orrore sublime». Rivolge lo sguardo al quadro: «Ecco, E.T. è un marzianetto brutto, ma Rambaldi lo ha reso bellissimo». Racconta di lui, di quando lo portò con sé ad un incontro con i maggiaioli: «Ad un certo punto gli fu chiesto di creare un carro di alieni. E siccome Carlo era di una umanità potente, c’è mancato poco che accettasse». Ma l’esperienza ternana di Rambaldi si concluse poco più avanti, con la fine di quel corso triennale di “Effetti speciali”. Con qualche confidenza, a Cicchini, sulle sue passioni (tifava per la Spal e fumava le Merit) e con il desiderio di lasciare un segno indelebile a Maratta. Il suo progetto (un parco animato dalle sue “creature”) non venne mai realizzato, ma Rambaldi lasciò comunque la sua impronta: insegnò a trenta appassionati di cinema - tanti erano gli iscritti al suo corso - l’arte di inventare maschere. A dieci anni dalla sua scomparsa (il 10 agosto) il gruppo consigliare della Lega chiede di ricordare il maestro che voleva fare del Videocentro “l’Acciaieria delle idee”: «Rambaldi voleva donare alla città di Terni i modelli delle sue creazioni, quegli stessi modelli che vengono esposti in mostre che richiamano turisti da tutto il mondo. Pertanto auspichiamo che in occasione del decennale della morte del “papà di E.T.”, che era sinceramente innamorato della nostra città, l’amministrazione comunale sappia ricordare degnamente il maestro della creatività con iniziative adeguate».

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