Diciottenne morta per overdose, la preside della sua scuola: «Sono esausta: è una emergenza sociale»

Diciottenne morta per overdose, la preside della sua scuola: «Sono esausta: è una emergenza sociale»
di Francesca Tomassini
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Lunedì 12 Ottobre 2020, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 14:53

AMELIA «Negli ultimi tempi Maria Chiara non era più la stessa - ammette la professoressa Luciana Leonelli preside del Liceo Scientifico Donatelli dove Maria Chiara Previtali, la neo diciottenne amerina stroncata da un'overdose venerdì notte a casa del fidanzato, era iscritta al quinto anno - ma la situazione era seguita e presidiata, sia dai referenti scolastici che dalla famiglia. Sono molto addolorata ma anche esausta, perchè siamo di fronte ad un problema, ad un'emergenza sociale -continua- ovvero come i ragazzi affrontano la gestione del loro tempo libero. Quello fuori da scuola e fuori di casa. Quali relazioni scelgono e come le gestiscono. Il tempo dell'autonomia è una questione delicatissima, non possiamo controllarli h 24 ma nemmeno lasciarli a loro stessi. Prima c'erano gli oratori, i partiti e altre agenzie strutturate che accoglievano i giovani senza toglier loro la percezione dell'autonomia, della scelta. Noi come scuola proponiamo una miriade di attività pomeridiane, progetti, che spesso però vengono rifiutati perchè provenienti dall'istituzione scolastica in quanto tale. Dobbiamo capire che i nostri ragazzi sono gli stessi che vediamo per strada. Personalmente quando mi capita di incontrare in giro qualcuno dei miei studenti e qualcosa non mi torna, sono di quelle che si prende la briga di avvertire la famiglia». Le parole della preside cadono come un macigno sul dolore e il silenzio di un'intera città.

La notizia della morte della ragazza ha gettato la comunità nello sgomento e nel terrore «perchè una tragedia così -commenta addolorato un padre- poteva capitare ad ognuno di noi».

Una morte crudele e un destino beffardo quello di Maria Chiara. Figlia di un membro del direttivo della Comunità Incontro di Don Pierino che ha fatto della lotta alle tossicodipendenze una missione, la ragazza aveva sempre condotto una vita lontana anni luce dai brutti giri. Lei era una sportiva, una campionessa di kung fu (era cintura nera secondo dan ndr) -racconta una ragazza che la conosceva- che si prodigava anche ad insegnare questa disciplina ai ragazzini più piccoli. Dolce, adorabile e bellissima. Poi però qualcosa è cambiato. All'inizio della scorsa estate Maria Chiara si allontana da quelle che erano le compagnie abituali. Era diversa, irriconoscibile - ricorda un'amica- cambia gruppo, inizia a frequentare Francesco e anche con le amiche più strette ormai si vede poco o niente. Dai racconti degli amici di vecchia data pare che più di qualcuno avesse provato a riavvicinarla, purtroppo senza successo. La famiglia se ne accorge e non resta a guardare e Maria Chiara inizia un percorso terapeutico con uno psicologo. Una corsa contro il tempo persa purtroppo nel giorno del suo diciottesimo compleanno.

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