Versione rap, in radio o in pillole sui social: il grande ritorno del dialetto ternano

Versione rap, in radio o in pillole sui social: il grande ritorno del dialetto ternano
di Lorenzo Pulcioni
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Sabato 24 Aprile 2021, 09:22

Le lezioni social di Alessio Foconi, la tesi di laurea di Edoardo Fucile alias Vinyasa, gli sketch in radio di Francesco Lancia. La vitalità del dialetto ternano rilanciata dai giovani campioni dello sport, della musica e del mondo dello spettacolo.

«Troppo spesso confuso con il romanesco, in realtà il ternano ha origine e un legame strettissimo con il latino» spiega Flavio Frontini, cultore del vernacolo locale e curatore del Vocabolario del dialetto ternano. Guai ad associare i due dialetti: «Anche noi diciamo 'capoccia' che in realtà è un termine del dialetto romanesco, in ternano si dovrebbe dire 'lu capu' che infatti deriva dal latino 'caput' - aggiunge Frontini - la vitalità del dialetto ternano è testimoniata dalla grande partecipazione di tanti cittadini ai concorsi di poesia dialettale».

Con le restrizioni del Covid anche il dialetto si affida ai social per tramandarsi. I

l campione del mondo di fioretto Alessio Foconi ha inaugurato su Facebook le sue lezioni di ternano: dal significato della parola «lè» all'uso delle D al posto delle T. «A casa mamma non voleva che si parlasse in dialetto - racconta Foconi - però gli aneddoti e la cadenza dei nonni e di papà mi sono rimasti addosso. Un giorno dissi 'mondagna' con la D e i miei amici di fuori Terni mi presero in giro. Vedevo che non capivano cosa intendessi con frasi tipo 'ma come bevi l'acqua frizzante' e mi rispondevano 'col bicchiere'. E' un dialetto molto creativo e mi sono detto 'perchè non fare brevi pillole per diffonderlo'? La mia espressione preferita è 'te si cunnito' che dico sempre quando faccio una sciocchezza. Con i miei amici stranieri invece vanno fortissimo 'te si capito lè' oppure 'su un po' lè' su cui li faccio esercitare. Fa simpatia perchè è un dialetto che non si sente spesso e ci sono frasi tipo 'pozzi trovà un lupo mentre bevi a na fontanella cusci magna e beve' che sono arte pura».

La potenza del dialetto ternano è stata rilanciata negli ultimi anni a livello nazionale grazie a Francesco Lancia, autore e attore protagonista di sketch memorabili su Radio Deejay con il Trio Medusa: «Da persona che passa la sue giornate a scrivere con l'intento di strappare un sorriso - spiega - per me il dialetto ternano ha una grande potenzialità comica. Perché oltre ad avere un sonorità che, pur essendo cupa, è molto ritmica, utilizza naturalmente figure retoriche incredibilmente efficaci e sorprendenti anche per chi non conosce magari tutti i significati delle parole. Pensiamo al detto decisamente colorito 'lu peggio addà veni, come disse quello che della roncola ea cagato solo lu manico' che è una perfetta similitudine comica realizzata attraverso un'immagine semplice ma incredibilmente a fuoco. Anche se chi ascolta non conosce cosa sia una 'roncola', una volta spiegato l'arcano l'effetto comico che si ottiene è ancor più dirompente». Il rapper Vinyasa ha dedicato al dialetto la sua tesi laurea dopo averlo imparato ad usare facendo freestyle in casa con la sorella: «Improvvisavamo in cameretta e da lì l'idea di usarlo nelle canzoni. La prima frase che mi viene in mente? 'C'arfai cavallo' che dicevo sempre a Viterbo con gli amici dell'università e loro si piegavano dalle risate. Mamma invece mi diceva sempre che ero 'sciuerto' anche se in casa non voleva che si parlasse il dialetto. Musicalmente il ternano si presta molto, come il napoletano e il romano. L'ho sempre usato anche per parlare informalmente con gli amici. Sono talmente legato che ho fatto la tesi di laurea sull'analisi linguistica del testo rap di 'A pippa de coccu' traducendola in italiano».

Il dialetto si evolve con i tempi che cambiano. Ma la sua vitalità è ciò che lo rende unico e speciale.

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