Addio all'istituto d'arte di Deruta: diventa liceo - una delle conseguenze della riforma nazionale - ma nella scuola superiore della città simbolo della ceramica, il risultato è qualcosa di più che un cambio di nome. E così all'istituto “omnicomprensivo” Mameli-Magnini gli spazi e i tempi riservati ai laboratori “per insegnare come si fa la ceramica” diventano sempre più ristretti. Fino allo scorso anno i ragazzi si dividevano tra quattro laboratori: uno verrà chiuso, un altro
“ristretto”, e gli insegnanti specializzati nelle
attività pratiche probabilmente si troveranno a fare i
supplenti di matematica o di lettere.
Il laboratorio per il restauro della ceramica verrà
chiuso, quello per la “formatura e foggiatura” - cioè la modellazione dell'argilla - sarà ridimensionato,
resteranno gli spazi per insegnare la decorazione ed un laboratorio per cuocere la ceramica. Con buona pace dell'idea: «vai a scuola e puoi imparare un mestiere».
La soluzione, in effetti, ci sarebbe: un indirizzo
professionale “per la ceramica” da attivare proprio
all'interno dell'istituto Mameli-Magnini. L'idea piace alla Regione, che ha già dato semaforo verde all'iniziativa, pensando pure che una scuola così
sarebbe in grado di attrarre studenti non solo umbri. E il Consiglio d'istituto della scuola di Deruta ha già
votato l'idea, ormai diversi mesi fa. Ma l'indirizzo
professionale, per ora, è rimasto nel cassetto delle
buone intenzioni: quest'anno il corso non è stato
attivato. Forse il progetto diventerà realtà a partire
da settembre 2015, ovviamente: burocrazia permettendo.
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