Terni, De Rebotti: «Candidare un sindaco significa seguire la linea di Letta»

Terni, De Rebotti: «Candidare un sindaco significa seguire la linea di Letta»
di V. Ug.
2 Minuti di Lettura
Domenica 7 Agosto 2022, 08:44

NARNI Nei giorni scorsi la stragrande maggioranza dei sindaci del Pd l'ha incoronato l'ex sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, come candidato ideale per le prossime elezioni politiche, scrivendo in una sorta di manifesto programmatico in cui si parla di queste elezioni come di una tappa dolomitica. Da qui la necessità di dare «segnali forti e chiari di discontinuità», facendo scendere in campo gli amministratori«e non candidati pilotati da fuori o con amicizie influenti».
 

Francesco De Rebotti è allenato per affrontare le tappe dolomitiche?
«Il documento che hanno fatto gli amministratori è la sintesi esatta di quello che ha proposto il segretario Enrico Letta che aveva detto Scenda in campo il partito dei sindaci. Io li ringrazio e provo molta gratitudine per gli attestati di stima dei sindaci. Aspetto, se ci sarà, un invito in questo senso. Invito che non ho ancora ricevuto. So che il regionale si è espresso in questo senso e ha questo pensiero che, ripeto, è un pensiero che parte da Letta e credo anche sia l'unica strada possibile per competere con il centrodestra».
 

I sindaci sono l'arma in più del centrosinistra?
«Ritengo di sì. Questa è una competizione rispetto alla quale non possiamo deludere la linea nazionale. Inoltre c'è la necessità di una rappresentanza dell'Umbria in Parlamento che tenga i piedi nel territorio e che sappia interpretare la realtà e il territorio stesso».
 

I sondaggi non sono favorevoli al centrosinistra.
«Noi dobbiamo giocare per vincere, vincere come abbiamo fatto a Narni. Non era scontato».
 

Si fa il nome anche di altri candidati non sindaci.
«Vedremo se sono proposte in grado di rendere competitiva la partita. Ritengo sia importante mettere dei candidati che siano riconosciuti come appartenenza dei territori e superino i confini dei Comuni. Quindi penso e spero che a Roma siano coerenti rispetto a quello che dice il segretario Letta e che non ci sia un atteggiamento di ripiegamento e un ragionamento di autoreferenzialità del gruppo dirigente nazionale. In primis i dirigenti nazionali e regionali dovrebbero lasciare spazio a candidature autorevoli sia nel proporzionale sia nel nominale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA