Croce (La Sapienza): «I fondi del Pnrr per un Istituto tecnico superiore ci sono ma Perugia non vuole farlo»

Croce (La Sapienza): «I fondi del Pnrr per un Istituto tecnico superiore ci sono ma Perugia non vuole farlo»
di Lucilla Piccioni
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Giovedì 10 Marzo 2022, 09:49

Serve non solo un Istituto Tecnico Superiore, un Its, ma anche una Fondazione Its da realizzarsi nella Conca. Sono questi i due cardini indispensabili per assicurare un futuro a Terni e per far uscire la città dal suo campare di area di crisi complessa e di cassa integrazione. A lanciare l'appello è stato Giuseppe Croce, docente di economia all'Università la Sapienza di Roma, nel corso del convegno organizzato dal Pd ternano proprio sull'importanza «dell'Its come strumento formativo indispensabile per lo sviluppo del territorio».
Non ha usato mezzi termini il docente ternano: per lui avere dei corsi di Its a Terni, come espansione della Fondazione Its perugina significherebbe perdere un treno che non ripasserà e continuare una politica di accentramento regionale che mortifica Terni.

«Il Pnrr ha investito per gli Istituti Tecnologici Superiori risorse eccezionali per cui, per realizzarlo a Terni, non ci sarebbero costi, ma solo benefici per i giovani e per le imprese locali», dice Croce.

Gli Its sono organizzati fuori dalle logiche dell'Università, nascono come servizio alle imprese del territorio, sono risposta alle loro esigenze. Gli Enti Locali, le imprese, le aziende decidono le strategie formative. Sono quindi fortemente centrati su quello che serve in quel determinato luogo e in quel determinato tempo. «Il mercato del lavoro ternano è diversissimo da Perugia per questo non si andrebbe in concorrenza creando un'altra Fondazione e un altro Its perché le esigenze dei territori sono profondamente diverse. Nessun doppione quindi», ribadisce Giuseppe Croce. Il docente non risparmia tirate d'orecchie a chi, dal 2014 ad oggi, ha fatto quadrato per sostenere l'area di crisi complessa e si è completamente disinteressato della creazione di un Its ternano che potrebbe essere un freno anche allo spopolamento della città che riesce a mantenere il numero degli abitanti superiore a 111.000 solo grazie alla presenza degli emigrati.

«Dove erano le associazioni imprenditoriali, che lamentano una mancanza di coordinamento tra scuola e mondo del lavoro; dove erano i sindacati, che raccolgono i cocci dopo che i danni sono ormai arrivati, dove erano gli Enti Locali? Perché i sindaci di Terni, Narni, Amelia non si attrezzano per creare le opportunità per far nascere a Terni una Fondazione Its?», ha chiesto Croce.

Che i tecnici formati dagli Its servano lo ha testimoniato anche Mauro Franceschini presidente della Confartigianato Terni. «Le imprese si sono trovate in uno strano disagio appena si è intravista la ripresa non si è trovato personale specializzato. Bisogna ricordare che Terni anche se ha la presenza di molte multinazionali è anche un territorio in cui il 95 per cento delle aziende hanno meno di dieci dipendenti. Serve quindi una formazione specifica, mirata per le particolari esigenze di queste realtà», ha precisato il presidente.

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