Caro bollette e inflazione in generale hanno fatto sentire i loro effetti già nei primi sei mesi dell’anno, nel corso dei quali le famiglie umbre hanno “bruciato” 774 milioni di euro di risparmi. Per la prima volta negli ultimi anni, è scesa anche la consistenza dei depositi che si è ridotta di 97 milioni di euro. Sull’orizzonte annuale le “casseforti” degli umbri hanno retto l’impatto della perdita di potere d’acquisto legata agli aumenti record dei prezzi ma sul versante titoli si registrano perdite o dismissioni superiori al 9%.
Il trend è ottenuto mettendo a confronto innanzitutto le giacenze dei depositi registrate da Bankitalia, e riportate negli ultimi due rapporti sull’economia regionale, che in sei mesi sono passate da 14.541 a 14.444 milioni di euro. Analizzando separatamente le due tipologie di deposito, si osserva un leggero aumento dei conti correnti, 25 milioni accumulati in sei mesi (+0,27%), e un calo piuttosto consistente dei fondi custoditi in libretti a risparmio, 122 milioni di euro in meno registrati nei depositi nello stesso periodo (-2,38%). Il nucleo ricerca economica regionale di Bankitalia parla di “rallentamento della raccolta” che nel primo semestre ha interessato depositi bancari di famiglie e imprese. “Alla fine di giugno del 2022 la crescita (su base annua, ndr) è stata pari al 2,7 per cento, dal 5,9 dello scorso dicembre, sostenuta esclusivamente dalle forme di raccolta più liquide, mentre la componente a scadenza è ancora diminuita”.
Crisi choc, in sei mesi gli umbri hanno bruciato 774 milioni di euro di risparmi

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Venerdì 25 Novembre 2022, 07:37
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di Riccardo Gasperini
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