La corsa a sindaco. Paolo Cianfoni, Alleanza degli innovatori:
«Creare nuova occupazione, la nostra priorità per Terni»

Le interviste del Messaggero ai candidati che si sfidano per la fascia tricolore

La corsa a sindaco. Paolo Cianfoni, Alleanza degli innovatori: «Creare nuova occupazione, la nostra priorità per Terni»
di Sergio Capotosti e Vanna Ugolini
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Venerdì 28 Aprile 2023, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 09:13

Da sempre punto di riferimento per le battaglie dei commercianti e degli artigiani, Paolo Cianfoni è oggi un impiegato della Confartigianato dopo essere cresciuto in Confcommercio. Si candida per la lista civica a sindaco di Terni per la lista civica Alleanza degli Innovatori.
 

Candidato Cianfoni, come nasce il progetto Alleanza degli Innovatori?
«È il risultato di un percorso programmatico che è durato cinque anni grazie al quale abbiamo ideato un progetto di città innovativa. Puntiamo alla rigenerazione della politica».
Qual è il vostro schieramento?
«Siamo una lista civica che raccoglie forze cattoliche, liberali e riformiste. Al nostro interno ci possono anche essere persone che la pensano diversamente, ma che sono d'accordo su alcune proposte di rinnovamento della città. Il nostro movimento è fondato sulla coesione».

Quali sono i vostri progetti per rendere Terni una città più coesa?
«Fare in modo che tutti i ternani si sentano sulla stessa barca, come nel caso dell'ospedale. Il Santa Maria deve tornare ad essere un polo di eccellenza che sia importante per tutto il centro Italia. Dividersi su queste questioni è assurdo».
 

Rispetto all'ospedale, siete l'unica forza in campo che propone la realizzazione dell'ospedale in una zona diversa dall'attuale Colle Obito. Come mai?
«Gli ospedali moderni, specie dopo il covid, occupano molto spazio. Colle Obito è troppo ristretta per realizzare i padiglioni separati».
 

Siete dunque per l'ospedale a Maratta a metà strada tra Terni e Narni?
«Siamo per un ospedale moderno e collegato direttamente con la superstrada per essere utile e che abbia lo spazio necessario. Ma Terni deve avere un ospedale nuovo, è una delle tre emergenze della città insieme a sviluppo economico e ambiente».
 

Della Giunta Latini quale iniziative salverebbe e quale progetti porterebbe avanti?
«Altro problema della nostra comunità, non riusciamo a mettere un mattone sopra perché, appunto, manca la coesione.
Dunque, un giudizio positivo?
«Sì in alcuni questioni sì. Ad esempio il Pala Terni e il teatro Verdi. Due grandi strutture che possono concretizzare dopo tani anni una modifica degli eventi che diventi direttrice di sviluppo economico. Servono dei piani imprenditoriali. Servono le risorse, ma il Pnrr è stato preso sottogamba, una nota dolente della giunta Latini perché fatta senza partecipazione».
 

Ma è mancato il tempo, non trova?
«Sì, ma si poteva fare meglio»
A proposito di risorse, l'Area di crisi complessa è un'occasione per Terni?
«È un'occasione che deve essere utilizzata anche per il commercio e per l'artigianato di servizio che, cosa che la Regione non ha mai fatto. Le nostre aree produttive che versano in uno stato disastroso: in alcuni punti manca la rete del gas in altri non arriva la fibra ottica. Così è impossibile essere competitivi e attrattivi».
 

Inverno demografico, emergenza nazionale che travolge anche Terni, come invertire la rotta?
«Politiche per la famiglia, più servizi nei quartieri, lotta alla povertà. Possiamo discutere per ore ma serve dare lavoro, per questo insisto sull'attrattiva delle aree produttive».
Segnali di ripresa con l'investimento della Phillip Morris, mentre il Polo chimico è in attesa di un rilancio da 11 anni, come giudica questo andamento della aree produttive di Terni?
«Multimediale, progettazione europea, incubatore di imprese. Ci sono delle eccellenze a Terni che non vengono valorizzate. È assurdo che non ci sia un collegamento tra l'incubatore e l'Ateneo di Perugia. Nel Lazio come si propone trova sostegno dal mondo accademico».
 

Tavoli all'aperto, Ztl, musica e bivacchi, tutto rientra nel modello movida, come intende valorizzarla?
«Puntare su baristi. Una risorsa da mettere a sistema con una rete, o un'alleanza dei baristi. Così facendo sarà possibile valorizzare, controllare e gestire la movida. Una cosa del genere era iniziata con l'ex questore Massuccci. E da lì dobbiamo ripartire».
 

Sulla Ztl, aperta o chiusa?
«Prima vanno fatte rispettare le aree pedonali che di fatto sono sparite per effetto della deregulation legata all'emergenza pandemia».
 

Ordinanza antibivacco si o no?
«Prima i controlli altrimenti sono slogan, ma se serve sì»
 

Il primo atto da sindaco?
«La città grande, il coinvolgimento dei 18 comuni dell'area Ternano-Narnese. Qualcosa è già stato fatto».

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