Sanitari no vax, ci sono 70 casi: via alle sospensioni

Sanitari no vax, ci sono 70 casi: via alle sospensioni
di Luca Benedetti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Agosto 2021, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 15:03

PERUGIA - Non c’è solo il caso di Terni per il vaccino rifiutato che porta alla sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Arriva a una svolta anche per il comparto sanitario.
Tra Asl 1 e Asl 2 sono 70 i sanitari (i controlli sono riferiti sia a quelli che lavorano nel pubblico che nel privato) per cui scatteranno le procedure per la sospensione. Anzi, sono già scattare visto che le Aziende sanitarie che avevano il compito di dare la caccia a chi non era vaccinato, hanno già inviato la comunicazione non solo a chi non ha riposto alla diffida, ma anche agli Ordini professionali e al datore di lavoro. I sanitari interessati al controllo non sono solo medici ma anche, farmacisti, infermieri, tecnici radiologi, ostetriche, biologi e tutti i camici bianchi che hanno un Ordine professionale al quale sono iscritti.
Alla Asl 1 si è mosso il Servizio di Prevenzione. Che dopo aver censito circa 2 mila soggetti da diffidare, ha tracciato il primo bilancio. Su seicento diffide, ci sono 45 casi accertati di sanitari che non hanno risposto alle richieste sul perché non hanno iniziato la profilassi. Dei 45 verso la sospensione dal posto di lavoro, in testa c’è la categoria degli Oss. Tra le possibilità anche l’assegnazione ad altre mansioni compatibili con la non vaccinazione.
Alla Asl 2, invece, a inizio giugno, quando è iniziata l’operazione diffide sono state inviate 1700 Pec ai sanitari che risultavano non vaccinati dagli elenchi forniti dalla Regione.
GLI IRRIDUCIBILI
In queste settimane in viale Bramante sono arrivati oltre mille riscontri. Per esempio dai numeri di partenza delle due Asl vanno sottratti centinaia di professionisti nel frattempo andati in pensione, sanitari che svolgono la propria attività (e si sono vaccinati) in altre regioni, sanitari che hanno effettuato la prima dose e sono in attesa della seconda somministrazione, professionisti che per vari motivi hanno preso soltanto ora l’appuntamento con i punti vaccinali dei distretti, sanitari che hanno avuto il Covid, che hanno patologie-allergie che sconsigliano la somministrazione del vaccino, iscritti agli ordini professionali ma che non esercitano. Al momento alla Asl 2 ci sono 25 dipendenti sanitari non si sono vaccinati per «volontà personale», come hanno dichiarato all’azienda. Tra di loro anche sanitari che operano negli ospedali di Foligno e Spoleto(un caso al San Giovanni Battista e un caso al San Matteo degli Infermi).Secondo la legge rischiano la sospensione dall’incarico senza percepire lo stipendio. Insomma, no vax veri e propri che saranno sospesi fino al 31 dicembre.
L’ULTIMA CORSA
La Asl 2, dopo la prima scrematura, è passata alla seconda fase in cui sta inviando lettere (circa 500), in base alla normativa vigente. La Asl intima di prenotare l’appuntamento per la vaccinazione entro 10 giorni dalla data di ricezione della comunicazione.
NUOVO PUNTO VACCINALE
A Perugia aprirà un altro punto vaccinale, dopo quello di Ponte d’Oddi. Il sindaco Romizi ha firmato l’ordinanza per l’apertura, fino al 31 ottobre, dell’hub al palazzetto dello Sport di San Marco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA