Virus, superato il picco dei morti. Stretta sulla zona rossa: vietati gli spostamenti verso altre case private

Virus, superato il picco dei morti. Stretta sulla zona rossa: vietati gli spostamenti verso altre case private
di Fabio Nucci
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Martedì 23 Febbraio 2021, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 09:03

PERUGIA - Nel giorno in cui viene superato il picco dei decessi di novembre e nella regione si tocca il nuovo record di ricoveri ordinari, da Roma rimbalza la nuova misura che nelle zone rosse vieta anche gli spostamenti verso le abitazioni private. Divieto potrebbe scattare già giovedì.
Nel solito interlocutorio bilancio Covid del lunedì, almeno a livello di nuovi contagi, visto il basso livello di tamponi che si eseguono nei giorni di festa, spiccano i dieci nuovi decessi e i 7 degenti ordinari in più. Numeri che nel caso delle vittime del virus porta la media mobile (sui casi settimanali) a 11,7, dato più alto mai registrato: il massimo precedente si era registrato il 21 novembre con 11,6. Tre dei pazienti deceduti vivevano a Perugia, gli altri a Bettona, Città della Pieve, Città di Castello, Gubbio, San Giustino, Terni e Tuoro. I ricoveri ordinari sono invece saliti a 475, dato più alto mai registrato nella regione, che aggiunto agli 81 degenti in terapia intensiva, due in meno rispetto al giorno precedente ma con 5 ingressi giornalieri, porta il totale delle ospedalizzazioni a 556 (altro picco).
Sul versante contagi, il dato settimanale continua a flettere seppur di poco, segno di una progressiva stabilità della curva. Tra domenica e lunedì mattina sono stati certificati 97 nuovi positivi ma a fronte di appena 1.245 tamponi, 633 dei quali processati con test molecolare, 612 con test antigenico. Il tasso giornaliero di positività è salito al 7,8%, ma la media mobile è stabile intorno al 4,75%. Il testing dell’ultima giornata ha riguardato 137 persone, il 70% delle quali risultate positive. Da quattro giorni resta invece di poco sopra a 2 mila il totale dei casi settimanali, ieri sceso a 2.021 (il 18 febbraio era 2.231). Su tale timida inversione di tendenza incombe tuttavia la proiezione a una settimana dell’Agenzia nazionale per i servizi nazionali (Agenas) e dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, col gruppo del fisico Roberto Battiston, che colloca la provincia di Perugia tra quelle (il 19% del totale) per le quali nei prossimi sette giorni si prevede un aumento delle infezioni da SarsCov2 superiore al 10%.
Intanto, per frenare l’effetto varianti a livello centrale il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo Decreto legge che proroga il divieto di spostamenti tra regioni fino al 27 marzo e che per le zone rosse, come la provincia di Perugia e il comune di San Venanzo, vieta anche gli spostamenti verso le abitazioni private diverse dalla propria. Fatti salvi motivi di lavoro, necessità o salute. L’atto conferma la linea del rigore introducendo un ulteriore inasprimento rispetto al provvedimento in scadenza il 25 febbraio da quando potrebbero entrare in vigore le nuove limitazioni.
A livello territoriale, prosegue il calo dell’incidenza dei casi settimanali sulla popolazione in provincia di Perugia, nell’ultima giornata passata da 273,9 a 271 nuovi casi ogni 100mila abitanti. C’è invece una lieve risalita da alcuni giorni in provincia di Terni, da 79 a 80,9 ieri. Sono saliti a 90 i comuni con almeno un caso attivo all’interno, mentre il contagio continua a diffondersi a Foligno dove sono stati certificati 20 dei 94 casi certificati tra residenti umbri. A Orvieto è invece emerso un cluster nel carcere con 13 positivi tra agenti di polizia penitenziaria, detenuti e un medico dell’Usca. Bloccati invece i cluster del Santa Maria della Misericordia di Perugia. «Sono stati tutti isolati e sta funzionando molto bene anche il vaccino al personale sanitario», ha rilevato il direttore generale, Marcello Giannico. «Da due settimane non si rilevano più contagi tra gli operatori sanitari». Tra i quali figurano ancora una cinquantina di assenti causa Covid, pronti a tornare in servizio già nei prossimi giorni.

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