Covid, non decolla la vaccinazione tra gli under, 900 dosi in un giorno e mezzo. Appello ai genitori

Covid, non decolla la vaccinazione tra gli under, 900 dosi in un giorno e mezzo. Appello ai genitori
di Fabio Nucci
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Giovedì 26 Agosto 2021, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 07:56

PERUGIA Prosegue la lenta discesa della curva epidemica col dato settimanale dei contagi tornato sotto quota 700, cosa che non accadeva dal 28 luglio. Resta consistente il numero delle nuove infezioni, con una media di quasi 100 casi al giorno, ieri 129 nonostante un numero più basso di tamponi. Di contro si registrano dati ospedalieri stabili e nessun nuovo decesso. Continuano a comparire piccoli cluster locali, ieri a Orvieto e Campello sul Clitunno, ma l’incidenza cumulativa è in discesa. Non decolla, invece, la vaccinazione tra i giovanissimi con meno di 900 under 19 vaccinati in un giorno e mezzo e il 52% di copertura con prima dose. E si moltiplicano gli appelli, anche ai genitori, in vista del secondo vaccine-day programmato nel prossimo fine settimana. «È importante vaccinare gli adolescenti – spiega la dottoressa Sonia Gallo – perché anche loro possono essere colpiti dalle gravi conseguenze dell’infezione».
Con un andamento più accentuato rispetto al trend nazionale, l’ Umbria sembra avviata verso una fase discendente del contagio dopo l’accenno di quarta ondata che ha avuto il suo picco in termini di contagi e casi attivi poco prima di Ferragosto. Il dato settimanale delle infezioni è in calo del 19,7% rispetto ai sette giorni precedenti (12-18 agosto) mentre a livello nazionale si assiste a una crescita del 4,7%. Dopo la lieve risalita di martedì, sono tornati a scendere anche gli attualmente positivi: il bollettino di ieri ha segnalato 129 nuovi casi e 214 guariti con 1.834 casi attivi, 153 fuori regione, 1.681 distribuiti tra 75 comuni: 16 sono tornati Covid-free mentre Poggiodomo non ha mai conosciuto il virus.
L’incidenza cumulativa è quindi scesa a 73 casi ogni 100mila abitanti, in calo rispetto alla rilevazione precedente (76 casi, per l’errore in una formula ieri è stato riportato un dato inesatto). Considerando anche i 45 casi diagnosticati tra assistiti non umbri, si arriva a un’incidenza di 79,7 di poco sopra il dato nazionale, pari a 77. A livello territoriale, dei cluster segnalati nei giorni scorsi, continuano a crescere quelli di Valfabbrica e Giano dell’ Umbria con, rispettivamente, altri 2 e 4 contagi diagnosticati tra martedì e mercoledì mattina (10 e 14 il dato settimanale). Sembra invece circoscritto il focolaio di Norcia mentre 4 casi ieri sono stati censiti 17 nuovi casi a Orvieto, 4 a Campello sul Clitunno e Baschi, 3 a Deruta. Dei comuni maggiori, solo Città di Castello e Orvieto hanno ora un’incidenza sopra 100. Buone notizie dagli indicatori di gravità, con zero vittime Covid e ricoverati stabili, 54 in area medica, 8 nelle terapie intensive di Perugia e Terni (al 6% l’occupazione dei posti letto).
La campagna vaccinale intanto prosegue e ieri in metà giornata sono state effettuate quasi 2mila somministrazioni, con 818 nuovi vaccinati suddivisi tra 770 prime dosi, 48 uniche (ex positivi) o Janssen.

Nella regione ora si contano oltre 547mila immunizzati pari al 70% circa della popolazione vaccinabile; considerando chi è in attesa di richiamo, la copertura sale all’80,2%. Considerando la platea vaccinabile cui fa riferimento il Ministero attraverso i database (790mila soggetti), in Umbria ci sono circa 156mila persone che non hanno ricevuto nessuna dose. Tra questi, i ragazzi tra i 12 e i 19 anni tra i quali i “no vax” sono scesi sotto 30mila. Tra di essi ci sono anche coloro che si sono prenotati, inclusi nei 98mila segnalati dalla Regione nel dashboard-vaccini. Al centro dell’attenzione restano loro anche in vista del secondo open day “dedicato” e in calendario sabato nei centri vaccinali di Terni e domenica in tutti gli altri dell’ Umbria. Un appello alla profilassi è arrivato anche dalla responsabile dell’hub territoriale di Spoleto, Sonia Gallo. «Vaccinare gli adolescenti significa anche ridurre la circolazione del virus e quindi la possibilità che insorgano delle varianti», spiega parlando idealmente anche ai genitori. «Devono aver presente che i vaccini utilizzati sulla popolazione hanno superato tutte le prove e le fasi sperimentali, per cui sono sicuri ed efficaci. L'unica arma preventiva contro il Covid è il vaccino: significa proteggere da morte e malattia grave i ragazzi e regalare loro la possibilità di tornare ad una vita sociale in sicurezza, fatta di attività sportive, gioco, viaggi e scuola».

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