Per consumo di sigarette e alcol, umbri più esposti a malattie gravi

Per consumo di sigarette e alcol, umbri più esposti a malattie gravi
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Lunedì 22 Novembre 2021, 08:57

PERUGIA Dentro al librone da ottanta pagine che racconta i buoni propositi della Regione per il nuovo piano sanitario regionale, c’è una foto importante su che Umbria fa. Naturalmente in termini di salute. Quelle analisi e quei numeri che diventano la base su cui la giunta Tesei ha scritto il piano, quello dei distretti che scendono da 12 a cinque e dell’infermiere di comunità. 
IL FUMO
L’Umbria, è spiegato nel capitolo intitolato “Il profilo di salute della popolazione”, presenta la più alta prevalenza di fumatori. Tra i 18-69 anni circa uno su quattro è fumatore, con un trend stabile e comunque «in controtendenza rispetto al dato nazionale in costante diminuzione». 
C’è un altro dato che preoccupa. Ecco cosa spiega il rapporto: «La percezione del rispetto del divieto di fumo nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro e la percentuale di case “libere da fumo” sono sotto la media italiana». 
Sul fronte delle fasce d’età, per quanto riguarda l’abitudine al fumo, i più esposti al fattore di rischio risultano gli uomini di 30-44 e 45-54 anni. Le disuguaglianze, cioè la disparità di salute, incidono soprattutto per le donne nella classe di età 30-44, per gli uomini maggiormente nella classe di età 65-74, ma significativamente anche in quelle 45-54 e 30-44 anni. Eliminando le disuguaglianze il rischio di mortalità per il fattore abitudine al fumo si ridurrebbe per gli uomini di 30-44 anni del 6,8% e per quelli di 45-54 anni del 7,8%. 
I TUMORI
Non è un caso, soprattutto a proposito del fumo, che tra le cause principali di morte nel periodo 2012 -2018 si osservano, secondo il Piano sanitario, le malattie del sistema cardiocircolatorio, seguite dalle demenze e dai tumori maligni del polmone, che rappresentano la causa di morte oncologica più frequente e la quarta causa per numero di decessi in assoluto tra gli uomini. I tumori maligni del seno rappresentano la causa di morte oncologica più frequente e la settima causa per numero di decessi in assoluto tra le donne. Nello stesso periodo sono aumentate le malattie croniche respiratorie. 
L’ALCOL
Il consumo di alcol a maggior rischio e il consumo binge drinking (letteralmente l’abbuffata alcolica) sono in Umbria più alti della media nazionale. Molto bassa, è spiegato nel dossier del piano sanitario regionale, è l’attenzione degli operatori verso tale problema. Sia l’abitudine al fumo che il consumo di alcol sono più diffusi tra i giovani, gli uomini e le persone con istruzione media. 
L’OBESITÀ
In Umbria, l’eccesso ponderale riguarda un bambino su 3, 2 adulti su 5 e 3 anziani su 5. L’analisi dei trend mostra una leggera diminuzione dell’obesità nei bambini e una stabilità della quota di persone adulte in eccesso di peso. Il consumo di frutta e verdura risulta costante nel tempo. Per quanto riguarda il sovrappeso, ad essere più esposti al fattore di rischio sono gli uomini di 65-74 anni. Le disuguaglianze incidono per le donne in tutte le classi di età, soprattutto per quelle nella fascia 30-44 anni. Eliminando le disuguaglianze il rischio di mortalità per il fattore sovrappeso si ridurrebbe per le donne di 55-64 anni del 2,3% e per le donne di 65-74 anni del 2,4%. 
POPOLAZIONE IN CALO
La popolazione, dicono i dati del piano sanitario, è in costante calo dal 2013 per lo squilibrio legato a dinamiche demografiche deboli sul versante del ricambio della popolazione. Nel 2020 la pandemia da Sars CoV-2 ha accentuato quelle dinamiche: dal primo gennaio 2020 al primo gennaio 2021 la popolazione umbra è passata da 870.165 a 865.013 abitanti, con un decremento di 5.9 x 1000 residenti. La popolazione è disomogenea all’interno del territorio regionale, con zone ad alta densità demografica (distretto del Perugino) e zone dove la popolazione è molto più ripartita (distretto della Valnerina). 
INVECCHIAMENTO E STRANIERI
Costante è anche l’invecchiamento: nel 2020 la popolazione anziana rappresentava il 26,2%, rispetto al dato nazionale del 23,5%. Percentuale, in costante aumento, che colloca l’Umbria tra le regioni più anziane d’Italia. Anche la distribuzione di tale popolazione presenta una ampia variabilità di allocazione nel territorio regionale, andando dal 23,9% del distretto dell’Assisano, fino a raggiungere la sua maggior concentrazione nel distretto dell’Orvietano con il 29,9%. Sul fronte alla popolazione straniera, il dato dice che è pari al 10,6% della popolazione, rispetto all’8,5% della media nazionale.

Nella popolazione 6-10 anni, la componente straniera rappresenta il 14% dei residenti. Anche gli stranieri si distribuiscono nel territorio regionale in maniera disomogenea, dal 7,1% del distretto dell’Alto Chiascio, all’ 11,9% del distretto del Perugino

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