Vaccini, dall’8 marzo turni doppi. In settimana prime dosi ai prof. I vescovi: «Pensate ai più deboli»

Vaccini, dall’8 marzo turni doppi. In settimana prime dosi ai prof. I vescovi: «Pensate ai più deboli»
di Luca Benedetti
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Martedì 23 Febbraio 2021, 11:15

PERUGIA - Nella sfida al Covid la partita dei vaccini è strategica. L’Umbria rincorre sulle dosi assegnate e sulle somministrazioni. Ieri pomeriggio nuovo vertice per pianificare le prossima settimane. L’obiettivo è raddoppiare la capacità di somministrazione a partite dell’8 marzo quando verranno somministrate le seconde dosi agli over 80 e le prime dosi alle altre categorie. Ecco perché è stato chiesto ai responsabili dei distretti una ricognizione del personale necessario. Intanto da ieri è attivo il punto vaccinale di Tavernelle; mentre lunedì prossimo partirà quello a Torgiano. Anche ieri al centro del confronto della sanità regionale la somministrazione delle dosi di AstraZeneca a personale della scuola e forze dell’ordine. Per il personale della scuola si è ipotizzato una prima somministrazione a partire dal fine settimana, forse già da venerdì. A ieri mattina c’erano gli elenchi del personale scolastico solo delle scuole statali; mentre i Comuni si stavano attivando per consegnare quello del loro personale, nidi e materne. La vaccinazione dovrebbe riguardare 14mila soggetti. Intanto entro domani i medici di famiglia dovranno consegnare i numeri degli over 80 che verranno vaccinati a casa; mentre è ancora da aprire la partita del loro coinvolgimento, in Umbria, alla vaccinazione di massa dopo l’intesa a livello nazionale.
Sul fronte degli approvvigionamenti, invece, continuano ad arrivare con cadenza settimanale equilibrata le dosi di Pfizer, siano a livello di 11.700 dosi a settimana. Sabato previsto un invio di dosi di Moderna; mentre a partire dal primo marzo arriveranno tra i 20 e i 25mila vaccini AstraZeneca con cadenza settimanale.
L’APPELLO DEI VESCOVI
I vescovi dell’Umbria, riuniti in sessione ordinaria della Conferenza Episcopale si sono confrontati sulla grave situazione pandemica.
I vescovi hanno espresso «viva solidarietà e vicinanza a quanti stanno affrontando condizioni fortemente critiche dal punto di vista sanitario e ai tanti che sono giustamente preoccupati per la propria prospettiva economica e lavorativa. Manifestano apprezzamento e gratitudine a quanti, nelle strutture sanitarie e ai diversi livelli della Caritas e del volontariato». I vescovi hanno indetto per domenica 14 marzo una giornata di preghiera in tutte le diocesi umbre. Ma non solo, la Ceu chiede «alla politica nazionale e regionale di accelerare i processi decisionali circa i vaccini e i percorsi terapeutici, addivenendo a scelte oculate e tempestive attente alle necessità di tutti, con particolare attenzione ai più deboli per età e fragilità - pensiamo specialmente alle case per anziani e agli istituti per disabili. È necessario e urgente che la politica ritrovi la sua anima migliore, superando interessi di parte, in una dinamica di collaborazione sincera e cordiale a servizio del bene comune».
BERTOLASO ATTACCA
Ci vuole un «robusto cambio di rotta» per il piano vaccini nazionale secondo Guido Bertolaso (consulente per l’emergenza Covid della presidente Tesei), ieri a Perugia per il primo giorno dei medici lombardi in Umbria. «Non si combatte il virus stando dietro a una scrivania aspettando che qualcuno risolva i problemi.

Bisogna - ha detto- identificare bene gli obiettivi, stabilire quelli che sono i tempi per vaccinare le persone che ne hanno più bisogno ed identificare le categorie a rischio anche sulla base di quelle che sono le situazioni epidemiologiche» ha commentato Bertolaso per poi aggiungere: «Vi sono aree dell’Italia che hanno maggiore bisogno di vaccinazione rispetto ad altre e quindi bisogna avere il coraggio di fare delle scelte e non delegare sempre tutto a livello regionale e al personale medico».

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