Covid: riprende lo screening, ma i nuovi casi non decollano. Coda per i vaccini, a Umbertide chiamate le forze dell'ordine

Covid: riprende lo screening, ma i nuovi casi non decollano. Coda per i vaccini, a Umbertide chiamate le forze dell'ordine
di Fabio Nucci
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 09:45

PERUGIA - Un salto indietro di quasi due mesi per la curva epidemica regionale che continua il suo percorso di lenta discesa iniziato ormai da metà febbraio. Resta consistente il numero di casi giornalieri, ieri altri 232, scoperti tuttavia a fronte di un elevato numero di tamponi molecolari, con un’incidenza del 4,87% la più bassa dal 29 dicembre. I casi settimanali tornano sotto 1.700 e l’incidenza cumulativa sotto i 180 casi ogni 100mila abitanti. Una flessione che si è riverberata, in parte, sulle ospedalizzazioni, con ricoveri ordinari e terapie intensive in calo, pur in un quadro di occupazione posti letto da Covid da primato.
La ripresa dello screening nei servizi territoriali, dopo la pausa festiva, ha comportato una logica risalita dei casi giornalieri, ma su livelli inferiori rispetto al dato settimanale (237,4) e alla media del mese (243): 232, infatti, le nuove diagnosi scoperte a fronte di oltre 8.500 tamponi, 4.762 dei quali processati con test molecolare col tasso di positività più basso da oltre due mesi. La conferma che il virus, complici le restrizioni, sta rallentando la sua corsa, col dato settimanale sceso a 1.662, il più basso dal 23 gennaio. Quasi 1.200 i casi testati (dato che non comprende i tamponi molecolari eseguiti per scovare la negativizzazione di contagiati e il retestig), uno su cinque risultato positivo, incidenza che non si registrava da inizio febbraio. Di contro si mantiene piuttosto ampia la forbice rispetto ai guariti, quasi due ogni nuovo contagiato: ieri 310 con gli attualmente positivi scesi a 6.870 (-85).
Resta stabile la curva dei decessi, con sette casi letali e una media mobile inferiore a otto. Due delle vittime Covid di ieri erano cittadini di Foligno, gli altri di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Corciano, Perugia e Spoleto. Stabile quindi il tasso di letalità, anche considerando i dati dal primo ottobre (2,33%) e la media mobile (2,92%). A tale indicatore, che si mantiene su livelli “di guardia”, nell’ultima giornata ha fatto eco una lieve riduzione delle ospedalizzazioni con un ricovero ordinario e 5 terapie intensive in meno. I totali restano impegnativi per il sistema sanitario regionale: 431 degenti in area medica, 79 in rianimazione con tre ingressi giornalieri e un tasso di occupazione sceso al 56%, ma comunque sopra la soglia critica.
Il peso delle restrizioni continua a sentirsi sull’evoluzione dell’incidenza cumulativa settimanale, col dato regionale che segna 178 casi ogni 100mila residenti: 182 in provincia di Perugia, 167 in quella di Terni, entrambi in discesa. Nell’ultima settimana nessun nuovo caso in 17 comuni e i comuni da “zona rossa” sono scesi da 27 a 23, con qualche segnale di allentamento anche nei comuni maggiori dove –per l’effetto varianti - si è registrata una maggior circolazione del virus. Il dato settimanale più alto si è registrato a Terni (218 casi), seguita da Perugia (180), Foligno (175) e Città di Castello (162).
VACCINI E TENSIONI
Quasi 4mila dosi somministrate in mezza giornata, 21.522 in una settimana. Il traguardo delle 35.700 dosi che potenzialmente i punti vaccinali dell’Umbria potrebbero sostenere è ancora lontano, ma marzo promette di essere il mese della svolta per la campagna vaccinale. Sulla quale, oltre alle tensioni istituzionali Perugia-Roma, incombono anche quelle quotidiane negli ambulatori di somministrazione. Come accaduto ieri a Umbertide. A creare agitazione, alcuni assembramenti creatisi all’esterno del punto vaccini di largo Cimabue e il mancato rispetto delle distanze personali, tanto che qualcuno ha chiamato le forze dell’ordine. Intanto, negli ultimi due giorni, scatto dei richiami con 2.500 seconde dosi somministrate, col 2,25% degli umbri immunizzati. Al 9 marzo, inoltre si contano 77.719 prenotazioni, tra le quali si contano 50.960 over 60 e 17.537 operatori scolastici

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