Vaccini, quella sfida di arrivare a 35mila dosi alla settimana

Vaccini, quella sfida di arrivare a 35mila dosi alla settimana
di Federico Fabrizi
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Martedì 23 Marzo 2021, 09:30

PERUGIA - L’andamento delle vaccinazioni assomiglia ad una corsa fatta di accelerazioni e rallentamenti. A scorrere i numeri si vede un sistema che ha viaggiato nelle ultime settimane al ritmo di circa 2500 somministrazioni al giorno, in pratica la metà rispetto alle 5000 potenziali annunciate anche dalla governatrice Donatella Tesei nei giorni scorsi. «Mancano i rifornimenti», continuano a ripetere dall’assessorato regionale alla Sanità. E aggiungono i tecnici: «L’assenza di una stabilità nelle forniture rende impossibile una programmazione su un periodo esteso».
Fatto sta che secondo il report del ministero della Salute nella giornata di ieri in Umbria sono state somministrate 1769 dosi di vaccino Covid. Dai dati della Regione, si tratta di 859 prime dosi e 910 seconde dosi. E fa una certa impressione l’autentica voragine che si è aperta nella giornata di domenica tra mancate prenotazioni e potenziali disdette: la Usl 1 ha annunciato addirittura 96 prenotazioni su 1034 potenziali somministrazioni, cioè meno del 10 per cento. Come far viaggiare un’auto a un decimo della velocità. E senza considerare che mille dosi sono comunque un quinto rispetto a quella soglia ipotizzata di 5000 vaccini al giorno. La realtà è che domenica, in tutta l’Umbria, avvocati compresi chiamati in tutta fretta, sono state somministrate appena 712 dosi di vaccino. Osservando quello che è accaduto nelle settimane passate, tra il 3 e il 10 marzo le vaccinazioni eseguite sono state circa 26mila, meno di 16mila nel periodo 16-22 marzo che deve tenere conto delle giornate di stop al siero AstraZeneca. La soglia promessa di 35mila iniezioni alla settimana oggi è un’autentica chimera.
La buona notizia è che ieri sono state aperte le prenotazioni per la vaccinazione a tutti i cittadini della classe 1941, compresi coloro che non hanno ancora compiuto gli 80 anni di età. La prenotazione può essere effettuata tramite il portale regionale vaccinocovid.regione.umbria.it o in farmacia. E’ prevista la somministrazione, con il vaccino Pfizer, già nei prossimi giorni.
Intanto i consiglieri del regionali del Pd Fabio Paparelli, Simona Meloni e Tommaso Bori chiedono di «verificare quanto accaduto domenica: chi ha autorizzato quella procedura, sulla base di quali criteri preordinati, quali categorie professionali siano state realmente interessate, con quali modalità e come mai siano state vaccinate talune persone rispetto ad altre, con molta improvvisazione e parzialità... per questo abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti». Sul piede di guerra anche Spi Cgili - «Basta ritardi che colpiscono gli anziani» - e Codacons: «Invieremo una diffida alla presidente Tesei per utilizzo errato delle risorse pubbliche affinchè sia modificato subito il Piano regionale di vaccinazione». Invece Thomas De Luca (M5S) propone di «mettere in sicurezza i lavoratori della grande distribuzione e del commercio».
Quanto agli avvocati, spuntati in cima alla lista dei vaccinati domenica, e ora pure alle prese con qualche polemica interna - perché a Castello sì, a Foligno no e a Perugia nì - il consiglio dell’ordine perugino specifica che «il criterio adottato è stato quello di avvisare via pec, sabato notte, chi aveva lo studio nel comprensorio di Città di Castello e Assisi-Bastia», cioè i luoghi più vicini ai punti vaccinali con posti liberi.

Poi «la comunicazione e la somministrazione» ad alcuni avvocati perugini e di altri distretti sarebbe stata gestita addirittura dalla Asl. Un’altra toppa, mica tanto meglio del buco.

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