Vaccini, controlli del Nas sulle dosi ai volontari

Un controllo anti Covid del Nas sui bus
di Luca Benedetti
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Sabato 17 Aprile 2021, 10:45

PERUGIA -Prima la moglie impiegata dell’Università che riesce a inserire in marito tra i vaccinabili, poi le avvocatesse che fanno il vaccino con i marito sottobraccio e passati anch’essi per avvocati e lo scatto dei finti titolari di pompe funebri per la dose nelle domenica del caos, il 21 marzo. Il Nas tira i fili dagli elenchi dei vaccinati e scopre chi ha giocato sporco. Uno dopo l’altro chi ha sgarrato viene individuato.
Gli accertamenti non si fermano. E secondo quanto risulta a Il Messaggero gli uomini del tenente colonnello Giuseppe Schienalunga proprio nel giorno in cui è scoppiato il caso delle avvocatesse con marito al seguito per la prima dose, hanno bussato alla Protezione Civile regionale per un controllo sugli elenchi di volontari che hanno ricevuto la dose di vaccino. Classificati come servizi essenziali fino a che il governo Draghi non ha, in parte, ribaltato la piramide della vaccinazioni e dato la precedenza non solo agli over 80, ma ai fragili o estremamente vulnerabili che dir si voglia. Verifiche sul fatto che, quando sono state somministrate le dosi, chi si è presentato con il timbro di una associazione riconosciuta come appartenente al sistema della Protezione civile regionale, non se lo sia messo da solo come hanno fatto i finti avvocati, i finti titolari di pompe funebri e il finto amministrativo dell’Università che invece faceva l’imprenditore. Controlli che potrebbero far emergere altre situazioni di chi ha cercato di aggirare le liste d’attesa. Situazione che si è dimostrata possibile fino a che non sono cambiate le regole passando dalle categorie alle fasce di età.
CHI È STATO FERMATO
Per ricordare che il mondo delle vaccinazioni è cambiato, sul sito della Regione, prima di aprire le procedure per la prenotazione c’è scritto a chiare note «che sono sospese, a seguito dell’ordinanza n.6/2021 del Commissario per l’emergenza Covid-19, le prenotazioni per il personale scolastico docente e non docente (inclusi supplenti) studenti dell’area sanitaria e forze dell’ordine». Naturalmente chi ha avuto la prima dose, di quelle categorie, avrà anche la seconda.
Prosegue lo stop, invece, delle prenotazioni «per i familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari (sospeso per mancanza di dosi per la vaccinazione, in attesa di nuove forniture)»; mentre per gli under 60 che appartengono alla categoria che convive con gli estremamenti vulnerabili, le prenotazioni dei giorni scorsi sono state confermate con utilizzo di vaccino Pfizer invece che di vaccino Astrazeneca.
Ieri pomeriggio alle 18 i tempi di attesa per le prenotazioni erano di alcuni secondi.
I NUMERI
I dati di ieri (l’aggiornamento è delle 17.08 e quindi il totale è variato) raccontano di 2.606 fragili a cui sono state somministrare le dosi a cui vanno aggiunti 461 over 80 e 1.304 della fascia 70-79. L’Umbra resta sempre sopra le 45mila dosi settimanali con il target delle settemila somministrazioni al giorno che è a portato di mano e che è stato superato per tre volte durante la settimane che si chiude domani. Secondo i dati del ministero della Salute, L’Umbria sulle 254.065 ricevute ne ha sommininistate tra punti vaccinali territoriali e medici di famiglia 223.595, cioè l’88 per cento di quelle assegnate. Un dato che conferma la regione al secondo posto tra le più puntuali nella somministrazione dopo il Veneto che ha una percentuale dell’89,6%. La media nazionale, secondo il dato di ieri pomeriggio, si attesta, invece, all’83,8%.

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