Vaccini, i carabinieri pronti ad aiutare gli anziani nelle prenotazioni

Vaccini, i carabinieri pronti ad aiutare gli anziani nelle prenotazioni
di Luca Benedetti
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Lunedì 3 Maggio 2021, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 19:09

PERUGIA - Anche i carabinieri dell’Umbria sono pronti a dare il loro apporto nell’operazione vaccini. Un apporto importante sia per le professionalità dei militari dell’Arma si per la capillarità con cui nella regione sono diffuse le stazioni dei carabinieri. Partendo da questo presupposto, secondo quanto risulta a Il Messaggero, il comandane provinciale di Perugia dei carabinieri, il colonnello Stefano Romano, ha inviato una nota alla struttura del commissario per l’emergenza Covid-19, Massimo D’Angelo, per spiegare come ci sia la disponibilità dei carabinieri ad aiutare gli anziani nella prenotazione delle sedute vaccinali. Un aiuto che i carabinieri sono pronti a dare a chi non ha dimestichezza con la rete. Di più: i carabinieri sono disposti non solo a ricevere in caserma chi ha bisogno di auto, ma anche a recarsi nella abitazioni di chi si trova in difficoltà a trovare la strada per fare in vaccino. Logico che la stessa disponibilità finita bianco su nero per Perugia. Così i presidi in più che potranno essere utilizzati nell’operazione-vaccino sono novantacinque, tante quante sono le stazioni. Un aiuto che potrebbe diventare fondamentale e che estende, all’emergenza Coronavirus, servizi che già sono attivi da parte dell’Arma dei carabinieri. Non ultimo quello di prendere le denunce direttamente al domicilio della persona che ha subito un reato e che non può recarsi alla più vicina dei carabinieri. Un servizi, come nel caso del supporto per la prenotazione delle vaccinazioni, che guarda soprattutto agli anziani. Il riferimento dell’aiuto per l’operazione prenotazioni, infatti, è per la popolazione anziana.
GLI ARRIVI DALL’ INDIA
Preoccupano gli arrivi dall’ India. Anche se l’Umbria non ha scali diretti, c’è sempre la possibilità (via Tirana e Rotterdam, per esempio) di arrivi da quel paese. E anche in Umbria, pur essendo pichi, ci sono indiani che lavorano in agricoltura. Da una parte la Regione ha annunciato un piano di controllo che oltre alla Sanità regionale, come ha spiegato nei giorni scorsi il commissario straordinario massimo D’Angelo, investe anche la Protezione Civile. E proprio da piazza Partigiani sarebbe partita una lettera per chiedere alla prefettura come poter gestire la situazione al San Francesco. Soprattutto su come poter utilizzare le forze dell’ordine per eventuali passeggeri da controllare in arrivo dall’ India. Che siano umbri di rientro o indiani e bengalesi che vivono e lavorano in regione.
A proposito di situazione legata all’emergenza India.

L’Umbria è una delle poche Regioni che nei giorni scorsi ha dato la disponibilità per mettere a disposizione le camere dei Covid hotel per gestire le quarantene per gli arrivi da India, Sri Lanka e Bangladesh. L’Umbria ha dato disponibilità al Dipartimento di Protezione Civile di 25 camere libere per positivi e di quattro per quarantene. Da quello che filtra da Roma oltre all’Umbria c’è una disponibilità della Lombardia, della Provincia autonoma di Trento e di quella di Bolzano. L’Umbria può contare sulle strutture di Villa Muzi (Città di Castello comodato gratuito per i locali della diocesi) e con l’hotel Melody di Deruta dove nelle ultime settimane l’indice di saturazione dei posti è crollato a poche unità anche se la Regione paga quel tipo di struttura vuoto per pieno. Strutture che sono considerate chiave nell’ambito del piano di salvaguardia per garantire il massimo di posti letto disponibili insieme a quelli degli ospedali e alle strutture da campo.

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