Covid, buco da 8mila vaccini. L'Umbria chiede 10mila Pfizer in più

Il punto vaccini di Ponte d'Oddi a Perugia
di Luca Benedetti
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Venerdì 16 Aprile 2021, 12:00

PERUGIA - Nel giorno in cui l’Umbria diventa la seconda regione più virtuosa d’Italia sul fronte della somministrazioni di vaccino anti Covid (86,2%, cioè 219.004 somministrate su 254.065 consegnate con il Veneto all’88,5%), si scopre che i conti, ancora una volta, non tornano. Tanto che, come ha spiegato nel tradizionale punto Covid settimanale il commissario straordinario Massimo D’Angelo, c’è una «interlocuzione» con la struttura del generale Francesco Paolo Figliuolo per ottenere diecimila dosi di vaccino Pfizer in più nelle prossime due settimane. Diecimila dosi che devono andare a coprire un buco di 8mila vaccini annunciati per lo scorcio di aprile e non ancora arrivati. Come non sono mai arrivati i 50mila che aveva chiesto la presidente Donatella Tesei quando c’era più di mezza regione in zona rossa in scacco delle varianti.
Una sfida che è di numeri, ma non solo. È di numeri perché con quelle diecimila dosi in più l’Umbria può arrivare allo standard promesso al commissario Figliuolo di 8mila somministrazioni al mese per far stare l’Italia nell’obiettivo di mezzo milione. I dati degli ultimi giorni presentati ieri mattina sono incoraggianti: 7.057 dosi inoculate lunedì, 7.600 martedì e 7.567 mercoledì. Ieri(dato di metà pomeriggio) quasi 6.400 dosi di cui 690 richiami. Delle settemila e passa dosi giornaliere, circa 2mila sono somministrate dai medici di famiglia.
Sui numeri entra a gamba tesa l’assessore alla Salute, Luca Coletto. Al momento «ci sono solo annunci. Le persone che tutte le sere si mettono davanti al telegiornale e sentono che arriveranno milioni di vaccini si chiedono perché con tutte queste dosi la Regione Umbria non li vaccini. La realtà dei fatti-ha aggiunto-è che sono annunci non ancora concretizzati». «Noi abbiamo dimostrato - ha sostenuto ancora l’assessore - che abbiamo la possibilità di vaccinare anche oltre 7 mila persone in una giornata. E non abbiamo ancora attivato nemmeno le farmacie con le quali abbiamo chiuso già un accordo». Per Coletto l’Umbria «ha una potenzialità puntuale sui territori ben distribuita ed enorme, ma il problema è che non abbiamo i vaccini».
A proposito. D’Angelo ha fatto i conti dei punti vaccinali che sono 21 (più 8 tra ospedali e, per esempio, carceri) e saliranno ancora: «Ma sempre se arrivano i vaccini».
LE LISTE D’ATTESA E LE FASCE
Sul fronte delle liste d’attesa se un over 80 si prenota oggi avrà la sua dose tra maggio e giugno, cioè tempi lunghetti. Ma per la Regione torna sempre tutto sul fronte della disponibilità delle dosi. Stesso ragionamento per le nuove prenotazioni. La fascia d’età 60-69 non può partire se non viene chiuso prima quella 70-79. E chi rinuncia dopo la prenotazione? «In questo momento è sospeso e non viene orientato-spiega D’Angelo-verso altri tipo di vaccino».
A proposito. Tra le domande di chi è in attesa una ne è arrivata ieri i redazione che diceva così: «Mia moglie che è ipertesa ed è preoccupata. ha l’età per Astrazeneca, ma non è convinta. Ha solo quella soluzione prima di prenotare». Domande che arrivano a getto continuo anche al numero verde per le informazioni sule vaccinazioni.
A proposito di fasce di età. A mercoledì a fronte di 90.084 over 80 da vaccinare, 66.665 hanno ricevuto una dose e 12.401 erano i prenotati. A fronte dei 64.130 vulnerabili per patologia da coprire, 18.513 hanno avuto almeno una dose e 28.323 erano i prenotati.
Sul fronte vulnerabili è stato scongiurato lo stop alle vaccinazioni per caregiver e familiari conviventi che hanno meno di 60 anni. Le dose di Pfizer ci sono e il sistema di prenotazione ha mandato gli sms per confermare la seduta di somministrazione. Dosi Pfizer che permettono di gestire le vaccinazioni in attesa del nuovo rifornimento. Ma poche migliaia di dosi che sono fuori dalle diecimila in più chieste dalla Regione nell’interlocuzione con la struttura del commissario Figliuolo.
Non è ancora dato sapere quale sarà la dotazione dell’Umbria rispetto ai 7 milioni di dosi annunciate, suddivisione fatta in percentuale sul numero degli assistiti dalla sanità regionale.

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